Mediatore creditizio, una figura professionale che da tempo ormai ha assunto una particolare importanza cresciuta addirittura a dismisura nell’ultimo anno in cui i continui e spesso “importanti” cambiamenti che hanno riguardato i tassi dei mutui hanno spesso assegnato il ruolo di protagonista a chi, per professione, mette in relazione chi cerca finanziamenti e chi li concede. Un ruolo sempre più determinante nelle compravendite immobiliari, messo in rilievo anche da un recente sondaggio realizzato da 24Max, società di mediazione creditizia del Gruppo ReMax, condotto con oltre 100 credit specialist della propria rete operativi sul territorio nazionale. “L’immagine che emerge delinea un “mercato creditizio contraddistinto da nuove dinamiche, da fatti congiunturali dell’ultimo anno che hanno totalmente modificato il mondo dei mutui a cui ormai ci eravamo abituati nel lungo periodo compreso tra il 2017 e il 2022, con un rialzo dei tassi ha avuto conseguenze non solo sulle scelte di chi vuole comprare casa, ma anche sui prodotti creditizi e sulle modalità di accesso al credito”, spiega Dario Castiglia, amministratore delegato e fondatore di ReMax Italia. “Se la pandemia aveva già evidenziato alcuni dei vantaggi di affidarsi a un mediatore creditizio che agevolasse il dialogo con gli istituti bancari reso difficoltoso dalle limitazioni di accesso alle filiali, oggi, di fronte a uno scenario in cui prodotti e tassi sono soggetti a cambiamenti repentini, sempre più spesso chi deve accendere un mutuo cerca nel mediatore creditizio una guida verso la scelta più conveniente e conforme alle singole necessità”. Un’affermazione che trova puntualmente conferma in una simulazione che ha ipotizzato le condizioni di un mutuo del valore di 150 mila euro e della durata di 25 anni che mostra, come osserva Riccardo Bernardi, come “prima della guerra, tra il peggiore e il migliore mutuo, a parità di importo erogato e durata, la differenza tra le rate fosse compresa in un gap di 10-20 euro al mese mentre a giugno 2023 lo scenario è risultato notevolmente modificato: comparando il miglior mutuo a tasso fisso in promozione con un mutuo a un tasso di mercato sopra il 4 per cento si delinea infatti una differenza nel range di 100-150 euro tra le rate mensili che, proiettata sull’intera durata del mutuo, corrisponde a un risparmio, o a una perdita, complessivo che varia dai 30 ai 45 mila euro totali per le 300 rate. Un importo rilevante, che avvalora l’importanza di affidarsi a mediatori creditizi preparati e imparziali”. Un’importanza chiaramente percepita dalla clientela, come dimostrano sempre i risultati del sondaggio da cui emerge che “più dell’85 per cento di chi è interessato ad accendere un mutuo, manifesta un atteggiamento tra il negativo e il prudenziale che spinge quasi sempre ad affidarsi alla figura del mediatore in grado di delineare un panorama completo dei prodotti bancari disponibili, operando secondo un approccio analitico a vantaggio del cliente.In un momento così particolare, scegliere il prodotto giusto può fare la differenza in modo sostanziale”, sottolinea Riccardo Bernardi. “Per fare qualche esempio, ad aprile alcune banche con cui collaboriamo hanno lanciato un mutuo con tasso fisso al 2,99 per cento, che ovviamente ha riscosso grande interesse da parte della nostra clientela; a giugno sono partite altre interessanti campagne con tasso fisso al 3,5 per cento per gli under 36 e per Ltv, ovvero il parametro che indica il rapporto tra l’importo del finanziamento e il valore del bene oggetto del mutuo, inferiore al 50 per cento. Esempi che confermano l’importanza di una consulenza non vincolata a un’unica banca”. Ma l’importanza crescente riconosciuta dai consumatori al mediatore creditizio trova riscontro anche nei risultati messi a segno da 24Max che, nel primo trimestre 2023, ha registrato un calo della domanda di nuovi mutui più contenuto rispetto al resto del mercato, segnando un -5,5 per cento contro una diminuzione generale di circa il 25 per cento e di una contrazione delle compravendite pari al -8,3 per cento anno su anno. Un andamento invertito, per di più, durante i mesi di aprile e maggio 2023, nei quali 24Max ha segnato una crescita del 10,1 per cento delle nuove pratiche. “Un risultato conseguito proprio grazie all’approccio consulenziale basato sulla costante analisi delle offerte temporanee dei vari istituti di credito che consentono di offrire ai clienti una proposta altamente customizzata”, conclude Riccardo Bernardi, aggiungendo due ultimi, ma non certo per importanza, informazioni: “ il dominio del tasso fisso, con una percentuale che si attesta al 94,6 per cento delle preferenze e che allo stato attuale, potrebbe quasi portare verso l’azzeramento dei tassi variabili e, parallelamente, la tendenza all’allungamento della durata dei mutui, dovuta alla ricerca di rate mensili più contenute. Dal sondaggio, infatti, risulta che il 66,1 per cento dei mutui è a 30 anni, seguito da quelli a 25 anni che quotano per il 30,4 per cento”. Scelte adottate, sempre più spesso, dopo aver analizzato il mercato creditizio insieme a un mediatore, figura diventata quasi indispensabile per il popolo degli acquirenti di un immobile costituito sempre più dalla “fascia” degli under 36 che nell’83,9 per cento dei casi si dichiarano esplicitamente motivati all’acquisto grazie alle agevolazioni fiscali e alle promozioni a loro dedicate dagli istituti bancari. Una categoria, quella degli under 36, sempre più dominante, che predilige bilocali (51,8 per cento) e trilocali (41,1 per cento) prevalentemente nell’hinterland delle città (64,3 per cento). Una scelta, dovuta ai prezzi più convenienti che trova puntuale conferma nelle statistiche Omi, l’osservatorio del mercato immobiliare, che nel primo trimestre del 2023 fotografa una maggiore tenuta degli immobili con tagli tra i 50 e gli 85 metri quadrati rispetto alle metrature maggiori e una contrazione delle compravendite nell’hinterland, a quota – 7,6 per cento, inferiore a quella registrata nelle grandi città, del 12,5 per cento.