Sei mesi fa, consigliato da un notaio, ho stipulato un contratto che si è rivelato un boomerang e mi ha causato una perdita netta di oltre 200mila euro. Soldi che non avrei perduto se avessi seguito il mio istinto. In ben tre occasioni, nell’ufficio nel notaio, di fronte a mia moglie e a uno dei miei figli, avevo espresso e ribadito le mie perplessità, ma il notaio in questione mi ha sempre rassicurato. Sinceramente penso che il notaio abbia tutelato, ben ricompensato, gli interessi della mia controparte e vorrei citarlo, ma mia moglie me lo ha sconsigliato, perché pensa che attaccare una casta così potente sia estremamente pericoloso. Lei, anche se di parte, cosa mi consiglia?
Io faccio una grande fatica a credere che una cosa del genere sia possibile. Un notaio non deve tutelare gli interessi di una parte contro l’altra, deve essere vicino ad entrambe ma “equidistante”. Più che un appartenente a una “casta potente”, il notaio è (o dovrebbe essere) sempre un professionista preparato, disponibile, responsabile del suo operato. Comunque, se nella sua attività professionale un notaio agisce con negligenza e provoca un danno, ne deve rispondere. Tutti i notai – come prevede la legge – sono assicurati a copertura dei danni che dovessero procurare durante la loro attività. Ovviamente, prima di citare un notaio, bisogna valutare con attenzione, rivolgendosi a un avvocato, quali sono i fatti e quali sono le prove.
Notaio Guido De Rosa