“Soggetti senza reputazione e professionalità, improvvisati, che cercano di avere immobili da offrire sul proprio sito. Soggetti da rimuovere dal mercato anche grazie alle segnalazioni di agenti immobiliaristi seri e preparati che si sono visti “rubare” i propri annunci immobiliari da altri “colleghi” che, ribadisco, vanno segnalati e devono essere messi in condizioni di non poter operare sul mercato”. Oscar Caironi, presidente di Fimaa ( la Federazione italiana mediatori agenti affari aderente a Confcommercio Imprese per Italia ) di Bergamo , oltre che coordinatore regionale Fe consigliere nazionale della federazione, non ha dubbi. Il fenomeno degli annunci immobiliari “copiati” che negli ultimi mesi è stato denunciato – anche a casavuoisapere.it – da più professionisti, con protagonisti agenti immobiliari “spregiudicati” che sul proprio sito postano annunci per immobili per i quali non hanno avuto alcun mandato dal venditore ma di cui si sono “impossessati” facendo un semplice copia incolla, va fermato sul nascere. Anche perchè, aggiunge subito il presidente di Fimaa Bergamo, “a poggi fortunatamente sono poche le segnalazioni di questa tipologia arrivare alla federazione, ma temiamo fortemente che gli agenti immobiliari che subiscono questa truffa non ci tengano aggiornati, motivo per cui rivolgo a tutti un invito a comunicare qualsiasi vessazione o truffa subita, prima che le cose peggiorino”. Con il rischio di arrivare a un vero e proprio “Far West degli annunci immobiliari in Internet” come ha recentemente “pronosticato” proprio un agente immobiliare bergamasco”vittima” di diversi “furti” e preoccupato dalla mancanza di controlli? “La “leggenda” del Far West direi per ora di declinarla ai fatti realmente accaduti. Siamo infatti presenza di pochissimi soggetti improvvisati, scorretti, in alcuni casi abusivi, privi di etica e professionalità che antepongono l’arte della truffa e dell’illecito a quella del mediatore professionista. Questo non significa che occorra fare sicuramente qualcosa, anche se vedo oggettivamente laborioso individuare un organo che possa garantire il controllo e verificare gli annunci. Gli unici che possono e devono agire sono proprio gli agenti immobiliari seri, anche per tutelare la nostra immagine e impedire che pochi scorretti possano far pensare a una categoria poco seria, poco professionale. Siamo noi agenti immobiliari che dobbiamo attenzionare il nostro sito d i nostri annunci affinché si possa sapere in tempo reale la truffa subita con la clonazione dell’annuncio medesimo. L’associazione di categoria è un organo rappresentante e non giudicante, però chiedo ugualmente ai colleghi associati Fimaa Bergamo di segnalare alla segreteria provinciale, aperta nella sede di Ascom Confcommercio Bergamo, l’eventuale torto subito.E colgo l’occasione per segnalare che Fimaa Bergamo ha costituito uno sportello in collaborazione di professionisti qualificati, che risponde all’esigenza di creare un supporto continuo agli agenti immobiliari e ai loro clienti, offrendo soluzioni alle principali problematiche che la compravendita porta con sé, con una consulenza puntuale”. Torniamo ai “ladri di annunci che si “appropriano” di annunci di altre agenzie: lo scopo è quello di far vedere” che l’agenzia è importante, ha avuto il mandato per la compravendita e di numerosi i magari importanti immobili o c’è anche dell’altro, per esempio la possibilità, dopo essere stati chiamati da un potenziale acquirente per un immobile che la proprietà ha dato ad altri da vendere, di poter poi contattare proprio l’agenzia immobiliare “titolare” della vendita e poter dire “ ho un compratore per il tuo immobile,: dividiamo a metà?”. “Dall’annuncio artefatto è possibile far nascere una potenziale trattativa che però nella maggior parte dei casi non trova riscontro per ovvie ragioni. .La collaborazione è una cosa seria che sicuramente contribuirà a dare futuro alla nostra categoria. Collaborazione non truffa, relazioni etiche con i colleghi e non furto di annunci” Per quanto riguarda invece la prima possibile “chiave di lettura”, ovvero che si tratti di agenti che hanno pochissime operazioni da proporre e vogliano dare invece l’impressione di e avere molti immobili “in portafogli” credo che sarebbe sciocco perché i nodi verrebbero presto al pettine squalificando professionalmente gli autori. Per avere più informazioni o immobili da proporre c’è solo un metodo. Lavorare e farlo seriamente e professionalmente .reperendo le notizie di proprietari che vendono e affittano case e facendo pubbliche relazioni”.E come “lavorare” invece per difendersi? Magari facendo prevenzione? “Oggi quasi tutte le agenzie immobiliari utilizzano il sistema watermark, sovrapponendo il logo della propria agenzia a ogni immagine dell’immobile in vendita che pubblicano nel proprio sito e nei portali immobiliari. Quindi un segno intangibile di riconoscimento. Si può suggerire di mettere una sorta di copyright per ogni annuncio richiamando di fare attenzione alla normativa privacy. E, ancora, è possibile chiedere la collaborazione al gestore del portale immobiliare al quale è stato affidato l’incarico di postare a sua volta l’annuncio al fine di segnalare annunci uguali ai suoi e monitorare il web per verificare se qualche malfattore ha commesso il reato della clonazione. Pensare di fare ispezione virtuale? Se mi è consentito lo definirei una follia Ripeto: la strada principale che gli agenti immobiliari professionali, qualificati, seri, devono seguire è quella di segnalare alla propria associazione di categoria l’eventuale torto subito, al fine di circoscrivere il danno e il concorrente sleale”.E il privato, il venditore che ha dato incarico all’agente di fiducia di seguire l’operazione e se la ritrova invece su siti di agenzie sconosciute cosa può-deve fare? “Il privato venditore che trova un annuncio del suo immobile sul sito di altre agenzie o nei portali immobiliari deve segnalare tempestivamente al suo agente immobiliare di fiducia quello che ha trovato in rete. L’agente immobiliare avvisato manderà una diffida congiunta unitamente al proprietario dell’immobile al truffatore al fine di far rimuovere l’annuncio pubblicato senza autorizzazione. Truffatori che , numeri alla mano, sono davvero pochi (per quanto riguarda le segnalazioni arrivate a oggi a Fimaa Bergamo stiamo parlando di tre casi su 850 agenti immobiliari regolarmente iscritti al Rea della Camera di commercio anche se, come ho detto il timore è che altri casi non siano stati segnalati) e ci dicono che a fronte di pochi “cialtroni”c’è fortunatamente una maggioranza assoluta di agenti immobiliari che sono professionisti di tutt’ altro spessore etico, professionale e deontologico, che lavorano ogni giorno per migliorare le proprie competenze e la loro reputazione a servizio del mercato immobiliare”. Professionisti “serissimi” chiamati a gran voce a segnalare casi di “furto” anche da Gaetano D’Andrea avvocato immobiliarista felice di “indossare una volta tanto i panni dell’accusa” per “contribuire a eliminare le mele marce, che non sono moltissime ma risultano in crescita. Il furto o appropriazione in senso tecnico è una attività illecita sembra che sia più frequente di quanto si possa pensare”, spiega Gaetano D’Andrea che in passato è stato anche presidente dell’Asppi, l’associazione dei piccoli proprietari immobiliari. ”Il più delle volte gli agenti immobiliari si accorgono dell’attività illecita di terzi solo a distanza di tempo o perché segnalato da altre persone”, prosegue sempre Gaetano D’Andrea sottolineando, da “uomo di legge” un aspetto fondamentale: ovvero che “l’appropriazione di una foto, che è il frutto dell’attività di una persona, è perseguito dal codice penale e ha una tutela in sede civilistica. Sfruttare un’immagine per ottenere un beneficio economico non è consentito se il titolare dell’immagine non ne autorizza l’uso. La tutela di chi ha subito questa violazione va dall’inibitoria, alla diffida a farlo ancora, alla rimozione e infine al risarcimento del danno Come difendersi? . La giustizia digitale da una mano a quanti hanno subito queste violazioni perché permette di costruire le prove per documentare le violazioni e verificare le responsabilità. Il profilo penale che riguarda il “ furto di foto”, è la conclusione “ si configura nella fattispecie del reato di appropriazione indebita e la “ vittima “ può tutelarsi depositando una denuncia querela presso le autorità competenti. Dopo aver fatto rigorosamente una tutela: applicare il watermark sulle fotografie per indicare la provenienza e i diritti d’autore. Una mossa che questo agevola al fine di individuare meglio eventuali utilizzi non autorizzati delle fotografie”.