Un “cappotto” può proteggere una casa, un condominio intero, dal troppo freddo o dal troppo caldo, contribuendo a mantenere temperature ideali in estate e in inverno senza far schizzare alle stelle bollette del gas e dell’elettricità Ma in caso di ondate di maltempo eccezionali che si stanno ripetendo sempre più spesso, in particolare con grandinate difficilmente viste in passato, quello stesso cappotto può trasformarsi in una spesa, non indifferente, in più. Colpa di chicchi di grandine grossi come palline da tennis che vengono “sparate” dal vento a fortissima velocità contro le facciate, che in alcuni casi, tornato il sereno, si sono presentate come se fossero state letteralmente mitragliate, certo, ma anche del fatto che nella stragrande maggioranza dei casi le polizze assicurative con “coprono” i danni ai cappotti, ridotti spesso talmente male da dover essere sostituiti integralmente. Un tema reso “caldissimo” proprio dai frequenti temporali ormai sempre più simili a piccoli tifoni, sottolineato da Gaetano D’Andrea, avvocato immobiliarista che invita senza mezzi termini gli amministratori condominiali ad “aggiornare le polizze assicurative, per evitare che in caso di grandinata i “malcapitati condomini si ritrovino costretti a dover pagare il rifacimento delle facciate con esborsi notevolissimi, considerato che per rifare i cappotti delle facciate condominiali con il Super bonus 110 % sono state investite somme elevate e altrettanto elevate risulteranno per il ripristino. In Italia solamente una bassissima percentuale di “cappotti” viene assicurata, nonostante ripetute grandinate abbiano dimostrato quali gravissimi danni può provocare il maltempo su questo involucro esterno, spessissimo impossibile da recuperare”, spiega Gaetano D’Andrea. Basti pensare che con circa il 75 per cento delle abitazioni esposte a un rischio “importante” di calamità naturali di vario tipo, poco meno del 5 per cento degli edifici è protetto da una polizza contro questi danni, come conferma uno studio realizzato dai responsabili di Ania l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici”. Una realtà aggravata dal fatto che “in Italia non esiste un meccanismo regolamentato per la gestione delle calamità naturali, presente invece in altri Paesi, come per esempio Francia, e Spagna, con la partecipazione del settore assicurativo privato ma an che dello Stato per facilitare la mutualizzazione dei rischi, prevedendo una condivisione di un eventuale danno da parte di più soggetti che se ne fanno garanti”, che Gaetano d’Andrea, già presidente dell’Asppi, l’associazione di piccoli proprietari immobiliari, di Bergamo invita ad affrontare seguendo uno dei consigli più preziosi in ogni ambito: fare prevenzione. Proteggendo il cappotto (ma anche i pannelli fotovoltaici) dal rischio d’essere traforati da chicchi di grandine trasformati in “pallottole” che bucano facilmente la ricopertura delle facciate che, la cui realizzazione, conclude il legale ad alta specializzazione in diritto immobiliare, deve essere affidata a persone competenti. Perché non tutti i sistemi di coibentazione sono uguali, perché tutti i materiali devono essere testati per lavorare insieme, fornendo alte prestazioni energetiche ma anche di resistenza e perché sono ancora troppe le imprese In Italia che preferiscono invece assemblare i vari elementi della coibentazioni acquistandoli separatamente, magari anche da produttori diversi. Tutte scelte che impediscono di garantire la massima qualità” che dovrebbe essere invece sempre assicurata e certificata”.