Addio case che consumano energia. Al loro posto nasceranno edifici che l’energia la producono. Con gli inquilini che si trasformeranno da “attori passivi” a “protagonisti attivi”, grazie alla possibilità di generare energia con microimpianti domestici di materiali rinnovabili. È questo, almeno, l’obiettivo del piano, finanziato dai diversi fondi dell’Unione europea, per trasformare gli edifici da consumatori a produttori, gestori e centri di stoccaggio di energia. Un “capitolo” della nuova rivoluzione a base di energia ‘pulita’ che secondo gli analisti di Bruxelles potrebbe generare investimenti per 177 miliardi di euro l’anno, creare oltre 900mila posti di lavoro e dare una spinta alla crescita del Pil europeo dell’1 per cento. Una rivoluzione raccontata nelle oltre mille pagine che compongono il maxi ‘Pacchetto d’inverno’ varato dalla Commissione Ue e che ridefinisce il mercato elettrico, le bollette, le rinnovabili, il ruolo dei consumatori e alza al 30 per cento l’obiettivo dell’efficienza energetica. Tra le altre proposte relative all’efficienza energetica, c’è anche la revisione delle norme sull’ecodesign per gli elettrodomestici in modo che consumino meno energia. Inoltre è prevista una facilitazione nel cambio di fornitore e bollette più leggibili e semplificate in base a standard comuni europei.