Tasi più leggera dell’Imu? Sì, ma solo nelle grandi città dove, secondo le previsioni fatte dagli esperti della Cgia di Mestre, in 2 casi su 3 in media l’importo della nuova tassa dovrebbe essere meno pesante rispetto alla vecchia Imu. A beneficiarne dello “sconto”, stando all’analisi dei dati relativi a 76 Comuni capoluogo di provincia presi in esame, sarebbero in particolare, i proprietari di prima casa nelle grandi città come Torino, con un risparmio di 332 euro, Roma (319), Milano e Genova (174), Napoli (165). A Siena il vantaggio più alto: 374 euro.
I rincari maggiori riguarderanno Verbania, Mantova, Prato e Trieste
Dalla comparazione fra l’importo che i proprietari di prima casa pagheranno quest’anno con la Tasi rispetto a quanto hanno versato nel 2012 quando c’era l’Imu è emerso che in 49 dei 76 casi esaminati (25 amministrazioni comunali non hanno ancora deliberato l’aliquota Tasi o comunque non l’hanno pubblicata sul sito del Dipartimento delle Finanze) il nuovo tributo sui servizi indivisibili sarà meno oneroso. I proprietari di prima casa che rispetto a 2 anni fa subiranno invece i rincari maggiori sono quelli residenti a Verbania (+200 euro), a Mantova (+120 euro), a Prato (+117 euro), a Trieste (+100 euro), ad Ascoli Piceno (+85 euro) e a Lucca (+83 euro). I calcoli sono stati effettuati sulla rendita catastale media di ciascun Comune capoluogo di Provincia prendendo in considerazione un’abitazione di tipo civile con categoria catastale A2, comunemente la più diffusa, e rilevando le aliquote e le detrazioni presenti nelle delibere comunali pubblicate entro l’8 settembre 2014 sul sito del Dipartimento delle Finanze. I risparmi o gli aumenti di imposta sono importi medi e la situazione, sottolineano i responsabili della Cgia di Mestre, cambia in senso peggiorativo in presenza di figli o per rendite catastali più basse.
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