Cresce la percentuale di immobili affittati per motivi di studio. La scelta dell’università fatta su misura, negli ultimi anni, è andata oltre i confini provinciali e regionali al punto che lo studente pendolare sembra ormai una figura dell’altro millennio. Adesso ci si trasferisce per frequentare l’università e l’appartamento in affitto, magari condiviso con altri studenti, è un investimento che ogni genitore interessato all’istruzione del proprio figlio mette in conto. I proprietari di case sono avvisati e possono iniziare a trasformare i loro immobili da mettere a reddito in accoglienti e funzionali “dormitori” per giovani universitari. Secondo un’indagine di Tecnocasa, infatti, rispetto al secondo semestre del 2015, nello stesso periodo dell’anno successivo gli affitti legati allo studio sono aumentati del 2,2 per cento, passando dal 6,4 all’8,6 del totale. La restante percentuale è legata a una scelta abitativa (55,3 per cento del campione) e a una scelta lavorativa, mentre il 36,1 per cento dei contratti di locazione è firmato per motivi lavorativi. Una tendenza, quella della ricerca di sempre più appartamenti da parte della vastissima categoria dei “laureandi” del resto già evidenziata da precedenti indagini analoghe svolte sempre dai responsabili di Tecnocasa che avevano evidenziato come la vicinanza alla sede universitaria e i collegamenti rappresentino le variabili più importanti. Variabili capaci di incidere anche sensibilmente sui costi così come altre “voci” diventate sempre più importanti nel tempo. A partire dalla qualità abitativa, complice la maggiore disponibilità sul mercato: qualità non solo dell’edificio, ma anche dell’arredamento, con un occhio particolarmente attento all’incidenza della voce spese condominiali.
L’appartamento ideale è il trilocale vicino alla facoltà e ben servito dai mezzi pubblici
Indagini che avevano rivelato anche come, per risparmiare sulle spese, la scelta di gran parte degli studenti cada su trilocali da poter condividere con altri studenti, arredati possibilmente con mobili di qualità e dotati di aria condizionata, a conferma del fatto che anche gli studenti, ormai, tendono a non abbassare troppo la qualità della propria vita.
Testo realizzato da Baskerville srl per www.casavuoisapere.it
Sono una studentessa fuori sede e da novembre affitto una stanza in un appartamento che condivido con altre 4 ragazze. La mia camera è l’unica con mobili antichi, che, come ho recentemente scoperto, non sono stati trattati. La settimana scorsa sono stata punta più e più volte dagli acari del legno, che mi hanno causato non pochi problemi dato che sono un elemento sensibile alle punture d’insetto. Sono anche andata dalla guardia medica, che mi ha riconsegnato la ricetta specificando l’importanza di svolgere trattamenti all’interno della stanza e soprattutto dei mobili. Mi sono informata in una ditta di disinfestazioni, e mi hanno detto che i mobili devono assolutamente essere sostituiti per evitare che il problema si verifichi nuovamente. Ho contattato i miei proprietari che si sono rifiutati di fare quanto detto dagli esperti, ma si sono limitati all’utilizzo di uno spray all’interno della camera. Parlare con loro risulta impossibile dato che ignorano i miei messaggi e le mie chiamate. È possibile procedere per vie legali? È giusto che io debba pagare per un servizio che non sto ricevendo dato che non posso più entrare nella mia camera, utilizzare letto, armadio e scrivania?
In attesa di una sua risposta,
Silvia Turnaturi.
Il proprietario che concede in locazione un immobile è tenuto ai sensi dell’articolo 1575 secondo capoverso del Codice Civile a “mantenere la cosa in stato da servire all’uso convenuto”. Nel caso da Lei rappresentato pare si renda necessario un intervento straordinario da parte del proprietario al fine di eliminare il problema che rende, di fatto, impossibile per Lei utilizzare l’immobile. Qualora il proprietario da Lei formalmente informato della necessità di intervenire non si attivi, Lei ha sicuramente il diritto di agire, anche giudizialmente, nei suoi confronti per ottenere il risarcimento dei danni patiti e, quasi certamente, anche per veder risolto il contratto di locazione.