La dove c’erano, in Città alta, splendido borgo medioevale di Bergamo, l’ex convento del Carmine e l’ex carcere di Sant’Agata ci sarà, un giorno, un elegantissimo hotel? Un’ipotesi a cui l’amministrazione comunale di Bergamo sta lavorando da tempo, come conferma l’intervento firmato da Giorgio Cavagnis, dirigente dell’Area lavori pubblici del Comune di Bergamo, pubblicato su Case & Terreni, l’osservatorio immobiliare di Bergamo e provincia realizzato da Appe Confedilizia Bergamo in collaborazione con L’Eco di Bergamo. Ecco il testo. “L’ex convento del Carmine e l’ex carcere di Sant’Agata da troppo tempo non rivestono il ruolo che spetta loro nella città storica. Recuperarli è una condizione essenziale per riqualificare Città alta in modo incisivo. Per questo motivo i due complessi sono stati identificati nel Piano particolareggiato di Città alta e Borgo Canale (Pprca) come Luoghi notevoli.
I due edifici sono fra i luoghi notevoli del Piano particolareggiato di Città alta
I cinque Luoghi notevoli (oltre al Carmine – Sant’Agata, anche gli ambiti della biblioteca Angelo Maj, la Cittadella, il complesso di San Francesco e il congiunto Seminario maggiore – Mia) costituiscono il nucleo essenziale della strategia di piano, il vero e proprio motore dei processi di valorizzazione del nucleo antico. Agire sui luoghi notevoli significa operare sui centri nevralgici urbani della città antica potenziando relazioni che la rendono unica e ridefinendo la fondamentale geografia delle dinamiche urbane nell’intero territorio della “Grande Bergamo”. Le azioni da dedicare ai Luoghi notevoli secondo il Pprca riguardavano il potenziamento della ricettività, la costruzione di un efficiente sistema di mobilità e di accessibilità, la riqualificazione delle attività commerciali specializzate e compatibili con il nucleo antico, la realizzazione di un sistema museale articolato, aperto e diffuso. Il primo Programma speciale portato a compimento è stato applicato alla valorizzazione dell’articolato sistema di spazi aperti e di complessi monumentali che comprende il Carmine, Sant’Agata, la via Colleoni, la piazza Mascheroni, la via Boccola e le connessioni via San Lorenzo -piazza Mercato del fieno. Nel caso del complesso Carmine Sant’Agata gli studi e le ricerche del Programma speciale (coordinate da Giorgio Cavagnis e Luca Della Mea) sono stati svolti considerando la convergenza di quattro contributi disciplinari: quello del progettista urbano (Andrea Gritti); quello del conservatore del patrimonio insediativo (Sandra Giorgi); quello dell’esperto nell’analisi stratigrafica dei manufatti (Alberto Bianchi) e quello del ricercatore storico (Gabriele Medolago).
Un’analisi affidata a Geie Rad indicherà funzionalità e bilancio economico finanziario
Al termine di un articolato processo conoscitivo, che costituirà la base per tutti i successivi approfondimenti progettuali, il Programma speciale si è proposto come occasione per la redazione prima di un approfondimento in termini di layout funzionale e bilancio economico finanziario dell’operazione (affidato a Geie RAD e svolto da Andrea Gritti e Carlos De Carvalho) e quindi del Programma di valorizzazione strategica e culturale (coordinato da Dario Tadé e redatto da Silvia Pergami e Marina Zambianchi) grazie al quale si sta procedendo alla definitiva cessione dell’ex monastero di Sant’Agata dal Demanio Statale al Comune di Bergamo. Nel loro insieme le attività di programmazione hanno ipotizzato l’insediamento nell’ex Convento del Carmine di spazi ricreativi, espositivi e di utilità sociale, di sale civiche, di sedi per associazioni socioculturali (tra cui la coperativa Città Alta e il Teatro tascabile di Bergamo), di nuovi spazi per delegazioni comunali, di alloggi con caratteristiche di housing sociale (da destinare ad anziani e/o giovani coppie), di botteghe artigianali – commerciali, di spazi aperti di relazione da restituire a usi civici primari e al tempo libero. Nel complesso trova posto anche una successione di spazi da condividere con il vicino Museo archeologico e caratterizzati dalla presenza delle grandi arcate disposte ai lati della fontana del Vagine. La presenza di questo presidio a vocazione pubblica in un ambito strategico del versante nord di Città alta è ritenuta essenziale per l’armonica relazione tra i residenti nel contesto del centro storico e i turisti – visitatori – lavoratori periodici che quotidianamente ne utilizzano le strutture e gli spazi. La definizione delle modalità di relazione tra i due ex complessi religiosi intorno all’Ortaglia del Carmine rappresenta il tema fondamentale del programma speciale. Per quanto riguarda l’ex monastero di Sant’Agata i programmi prevedono due scenari tra loro alternativi, in funzione al livello di qualità e di esclusività dei servizi offerti dalla struttura ricettiva da insediare nell’ex carcere.
La prima ipotesi? Un hotel sul modello di paradores, pousadas, relais&chateaux, hotel de charme…
Nel primo scenario la struttura ricettiva si avvale dei soli spazi disponibili nel perimetro dell’ex monastero di Sant’Agata. Si ipotizza pertanto il recupero della struttura attraverso la realizzazione di un hotel di categoria 5 stelle superiore, sul modello di analoghe strutture proprie del bacino mediterraneo (paradores, pousadas, relais&chateaux, hotel de charme…), dotato di servizi quali ristorante, bar, centro convegni solo periodicamente aperti all’uso pubblico. Nel secondo caso è possibile ipotizzare sinergie e aperture con gli spazi che si ricaveranno all’interno dell’ex monastero del Carmine (servizi per la ristorazione, residenze protette, servizi di carattere circoscrizionale, punti d’informazione e accoglienza).
L’alternativa è un residence – hotel di categoria non inferiore alle 3 stelle
In questo secondo scenario si prevede la realizzazione di un residence – hotel di categoria non inferiore alle 3 stelle, sul modello di analoghe strutture già avviate sia nei contesti europei sia nordamericani (alberghi diffusi, residenze speciali con modalità di co-housing e co-working, design hotel di nuova generazione) dotata di servizi alla persona e alla collettività integralmente aperti al pubblico. I posti auto necessari alla dotazione della struttura ricettiva si troveranno nelle immediate vicinanze in uno dei parcheggi pertinenziali di classe P1, individuati dal Piano particolareggiato di Città Alta a Borgo Canale. Un sistema di navette elettriche assicurerà il rapido trasbordo in arrivo e in partenza e l’assolvimento dei servizi essenziali alla struttura ricettiva”.