Sono piccolissimi segnali, ma dopo quasi un decennio passato quasi esclusivamente a registrare crolli nelle aperture di nuovi cantieri edili, possono dare grandi sensazioni, come quelle che potrebbe provare tornando in superficie e un sub rimasto troppo a lungo in apnea. I segnali di ripresa per il mondo delle costruzioni, anche se esclusivamente per interventi di ristrutturazione, arrivano da Bologna , città che dal 19 al 22 ottobre ospita, nei padiglioni della Fiera, il Saie, il salone della filiera dell’edilizia. Segnali contenuti ma comunque più alti di quelli dell’economia nel suo complesso con un tasso di crescita degli investimenti nel 2016 del 2,2 per cento con un’attesa per il 2017 del 2,6 per cento. Dati contenuti nel 24° Rapporto congiunturale previsionale del Cresme e che hanno fatto affermare al suo direttore, Lorenzo Bellicini, che “l’incertezza creata da fattori economici, politici, finanziari, nazionali e internazionali certo non svanisce e continua a preoccupare, ma i dati che vengono dal settore delle costruzioni descrivono l’inizio della ripresa”. Una ripresa che, come ampiamente previsto, è stata trainata nel 2016 dagli investimenti in manutenzione straordinaria e riqualificazione del patrimonio esistente, con in pole position il risparmio energetico, ma anche dalle opere pubbliche e dall’edilizia non residenziale di nuova costruzione. “Molto positivi sono anche i dati nei primi 9 mesi del 2016 “, è scritto nel documento elaborato dai responsabili del Cresme, “che descrivono le compravendite immobiliari, il credito alle famiglie, la vendita di finiture e impianti, la vendita di macchine movimento terra. Non ci sono invece segnali positivi dalla nuova produzione residenziale che continua a frenare: nel 2016 gli investimenti in nuove costruzioni residenziali in Italia sono di poco superiori all’8 per cento del valore della produzione dell’intero mercato delle costruzioni. Per questo comparto bisognerà attendere il 2017 per avere qualche segnale di arresto della caduta”. A patto di saper comprendere i mutamenti e la domanda del mercato. Il messaggio che arriva dal Saie di Bologna è chiarissimo: le costruzioni si avviano a vivere una vera e propria rivoluzione in cui si modificano i processi decisionali e i comportamenti dell’offerta, si ridefiniscono i modelli di redditività e i rapporti contrattuali, si riorganizzano i fattori della produzione .