C’è chi è perfino arrivato ad affermare che oggi “sarebbe da criminali non realizzare in una casa nuova, o in un edificio da ristrutturare, il riscaldamento a pavimento”. Lo ha detto, per esempio, Stefano Valtolina, impiantista idraulico cresciuto nell’azienda paterna a Verderio e approdato quattro anni fa in Bergamasca, a Solza, per collaborare, come direttore tecnico, con Giovanni Ferronato, sua sorella Catia e la madre Angela Rubes, titolari della Rinascita Technology System (cliccate qui per leggere), azienda che in pochissimo tempo si è ritagliata un ruolo da protagonista nel settore. Affermazione esagerata? Probabilmente no, almeno a giudicare dai vantaggi che offre questa soluzione. Primo fra tutti un maggior comfort grazie al calore che d’inverno viene diffuso per irraggiamento, offrendo agli inquilini la meravigliosa sensazione di avere più caldo nonostante la temperatura dell’ambiente sia in realtà inferiore a quella che può produrre un tradizionale sistema di riscaldamento con termosifoni. Una temperatura omogenea di circa 20 gradi, contro i 22-23 che abitualmente si mantiene con un vecchio riscaldamento, senza avere punti della casa più caldi, quelli nelle vicinanze dei termosifoni, e altre più distanti e più fredde. Un vantaggio in termini di benessere (la diffusione per irraggiamento fa anche sì che non si creino polveri che, sollevandosi, possono far nascere allergie, senza dimenticare che l’assenza di sbalzi di temperature all’interno della casa impedisce che si creino muffe e che la minore umidità dovuta a una distribuzione più equa del calore tiene lontani gli acari), ma anche di risparmio, visto che mantenere una temperatura inferiore significa “bruciare meno”. E con la possibilità di avere una temperatura della caldaia compresa tra i 30 e 40 gradi (mentre un impianto tradizionale raggiunge la temperatura di 70 gradi) il peso nel portafogli è destinato a sentirsi. Ma un vantaggio anche in termini estetici e di spazi, visto che non avere elementi appesi alle pareti consente di posizionare immobili come meglio si crede sfruttando ogni soluzione d’arredo. Ma i vantaggi non sono finiti qui: uno, non indifferente, riguarda il guadagno di spazi, vantaggio notevole soprattutto per chi dispone di ambienti con metrature ridotte come quelli per esempio delle mansarde, e non deve posizionare i mobili la dove non ci sono caloriferi. Più spazi e più libertà nessun limite alla disposizione degli arredi, così come non c’è alcun limite nella scelta del tipo di pavimentazione che si desidera, considerato che inserire le serpentine riscaldanti non crea problemi neppure con parquet o moquette, figurarsi con piastrelle, marmi o pietra. Il tutto con la piacevole consapevolezza che, finito l’inverno e arrivata l’estate, il pavimento diventerà invece il miglior alleato per rinfrescare ogni ambiente. Una soluzione che sarebbe davvero da criminali non adottare? A spingere qualcuno a “frenare” potrebbero essere i costi iniziali, maggiori rispetto a un impianto tradizionale, superiori del 25 per cento rispetto a un sistema classico con termosifoni. “Ma è solo uno svantaggio iniziale facilmente recuperabile negli anni e destinato poi a trasformarsi solo in vantaggi”, sottolinea Giovanni Ferronato, che alla guida di Rinascita Technology System ha convinto numerosi clienti ad adottare questa soluzione conquistando la loro gratitudine eterne. “Il costo superiore pagato all’inizio avrà nel risparmio di energia invernale ed estivo degli ottimi ammortizzatori, con un risparmio annuo nelle bollette che può raggiungere il 35/40 per cento”. Non installarlo non sarebbe da criminali?
Se dovessi scegliere di far realizzare un impianto a pavimento in casa mia quanto tempo sarebbe necessario? E i pavimenti attuali (cotto) andrebbero rovinati e persi o potrebbero essere riutilizzati?