Chi non associa il finanziamento di una casa a un mutuo? Niente di più sbagliato. In un periodo in cui ottenere un mututo da una banca è spesso più difficile che pagarlo, infatti, hanno preso piede forme di finanziamento alternative. Dal rent to buy all’affitto-riscatto, per esempio, per arrivare fino al leasing immobiliare. Quest’ultimo è un contratto di locazione con facoltà di riscatto del bene, dopo averne goduto l’utilizzo attraverso il versamento di un canone periodico. In pratica non si acquista nulla fino alla fine del contratto. Ci si limita a utilizzare un bene pagando prima una maxirata (che mediamente si aggira sul 15 per cento del valore del bene) e, poi, un canone periodico. Il trasferimento della proprietà si ha alla fine, attraverso il pagamento di un riscatto che, tuttavia, non è obbligatorio. Il prezzo di riscatto varia fra l’1 e il 25 per cento del valore del bene. Nella sua impostazione originaria il leasing è stato pensato per le aziende, ma ultimamente è stato introdotto anche anche per i privati.
E si possono inserire nella spesa anche i costi per l’arredamento
Al di là delle differenze tecniche con il mutuo, quello che più interessa sono i vantaggi del leasing immobiliare rispetto alle più tradizionali forme di finanziamento. Il primo e più evidente elemento di convenienza riguarda la possibilità di finanziare anche il 100 per cento del costo dell’immobile, con la possibilità di inserire nella spesa anche i costi per l’arredamento.
Non è necessario accendere un’ipoteca sull’immobile
Poiché il trasferimento della proprietà si perfeziona solamente al momento del riscatto, non c’è la necessità di accendere un’ipoteca sull’immobile, con notevoli risparmi temporali ed economici perché le spese notarili diminuiscono in modo radicale. Il contratto di leasing, inoltre, è particolarmente elastico e permette una personalizzazione in funzione delle proprie esigenze, con la possibilità di decidere, all’interno di un range stabilito, le cifre della rata iniziale, del riscatto finale e la periodizzazione delle rate. Il tasso di interesse, infine, è fisso per tutta la durata del contratto. Al termine del leasing, l’utilizzatore ha, tecnicamente, tre possibilità. Acquistare l’immobile alla cifra stabilita all’inizio del contratto, prolungare il contratto di leasing o rendere l’immobile. Ovviamente, un privato che sceglie il leasing per acquistare una casa, opterà per la prima ipotesi.
Testo realizzato da Baskerville srl per www.casavuoisapere.it