La bolletta dell’acqua che vi è arrivata ha talmente tanti zeri che neppure se aveste ospitato un intero reggimento a fare il bagno e la doccia sarebbe stato possibile? Forse è un errore o, più probabilmente, un guasto: quello che i responsabili degli acquedotti chiamano “perdita occulta”. Un problema serissimo e, soprattutto, molto più diffuso di quanto si possa pensare. Un problema che a Bergamo Uniacque Spa ha deciso di affrontare e risolvere. Come? Lo ha spiegato direttamente Paolo Franco, presidente di Uniacque, sulle pagine del volume Valore Casa 2016, Osservatorio immobiliare di Bergamo e provincia che oltre a fornire tutti i valori immobiliari di ogni tipo d’edificio, nuovo o da ristrutturare, propone interessantissime chiavi di lettura del mercato attuate e del futuro. La prima mossa fatta da Uniacque per aiutare gli sfortunati che scoprono troppo tardi di avere tubature poco ermetiche a mettere un bel tappo sulla falla è stata quella di modificare il proprio regolamento in materia di riconoscimento delle perdite occulte in modo che l’utente soggetto a una perdita occulta, ovvero un consumo rilevato che risulti essere almeno il doppio di quello storico, sia chiamato a pagare il proprio consumo storico più una quota di penale a tariffe vigenti e il resto del consumo senza fognatura e depurazione a una tariffa pari al 50 per cento di quella base. Tradotto in soldoni, la metà circa di quanto previsto in precedenza. Inoltre è stata prevista l’introduzione, ormai pronta per essere approvata dagli organi competenti, di un fondo perdite occulte che permetterà, a chi lo ritenesse utile, di assicurarsi nei confronti delle “falle” in forma ancora più ampia rispetto al regolamento. Il costo di questa sorta di assicurazione sarà di 7 euro ogni anno e permetterà ai clienti di non doversi più preoccupare delle perdite occulte. Un esempio chiarificatore? Se consumo storico risulterà pari a 200 metri cubi e quello rilevato con perdite di 1000 metri cubi, il fondo interverrà a rimborsare il corrispettivo di 800 metri cubi.