Difficile pensare possa essere vera (anche se spesso la realtà supera la fantasia…) . Più facile immaginare sia invece opera di qualche fantasioso burlone che si è”inventato” un dialogo, tramite messaggini via telefonino, fra un architetto e una sua cliente, la proprietaria di un immobile da ristrutturare, per nulla sorpresa di dover trasformare un atto tecnico (la “Dia”, ovvero la denuncia di inizio attività del cantiere poi sostituita dalla Scia) un un atto a luci rosse. Di certo il dialogo sulla ristrutturazione di casa fra l’architetto e la signora “estremamente disponibile” a trovare qualsiasi soluzione sta correndo di telefonino in telefonino. Con qualcuno, probabilmente, interessatissimo a sapere dall’architetto il cellulare della cliente….
Ecco il testo.
La signora scrive all’architetto: “ Sono la signora (il nome è stati cancellato)… ho fatto un’altra variante al cantiere, cosa devo fare per sistemare tutto?”
L’architetto risponde, forse un po’ troppo telegraficamente e ignorando che l’interlocutrice sia particolarmente “sportiva” : “La Dia”
La signora : “Ok, ma la devo dare a lei o all’ingegnere dell’ufficio tecnico?”
L’architetto (meno telegrafico ma probabilmente molto più,imbarazzato….: “ All’ufficio tecnico, ma guardi che è un acronimo…”
La signora, senza scomporsi: “ Non mi interessa se è straniero, io ci vado a letto lo stesso, basta che sistemiamo tutto….”.