Un sistema di rating realizzato appositamente per le imprese di costruzioni, che permetta alle banche una valutazione dei rischi senza “tagliare” in maniera indiscriminata possibili finanziamenti. E’ questa la proposta avanzata dai responsabili dell’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori, per arginare la stretta del credito applicata negli ultimi anni nei confronti delle aziende del settore edile che, in otto anni di crisi, sono andate a costituire una fetta consistente dei crediti deteriorati rimasti in pancia alle banche. Una situazione ben chiara agli occhi dei rappresentanti dell’associazione perfettamente consapevoli che “per gli operatori del credito, il settore delle costruzioni rimanga un settore rischioso, nonostante alcuni indicatori economici e finanziari selezionati dalla Banca d’Italia evidenzino il graduale miglioramento delle condizioni del mercato immobiliare in atto dal 2015 e che dovrebbe portare nei prossimi trimestri a una significativa riduzione dei rischi per il sistema bancario stesso derivanti dal settore immobiliare”. Una ripresa da sostenere aiutando le imprese del settore edile per il quale è previsto un ukteriore calo del tasso di ingresso in sofferenza, già sceso dal 5,9 del 2014 al 5,8 per cento del 2015 e che si ridurrà al 4,8 per cento quest’anno e al 3,9 per cento nel 2017.