Il colore del mattone dipende sia dalla tinta dell’argilla che lo compone, sia dalla presenza di diversi elementi, come per esempio gli ossidi di ferro presenti. Nel ventaglio dei colori il mattone è stato classificato fra le tonalità di rosso, per l’esattezza, un rosso leggermente scuro. E mai come in questi ultimi anni una simile classificazione è risultata più in sintonia con l’andamento del mercato che più in rosso, negli ultimi decenni, non era mai stato. Un rosso scuro, come scurissimo per il mercato immobiliare è stato il 2013, anno in cui, afferma Gianfederico Belotti, direttore dell’osservatorio immobiliare Case & Terreni, edito da Appe Confedilizia Bergamo in collaborazione con l’Eco di Bergamo, “la generale depressione che ha investito il settore ha raggiunto l’apice, dopo sette anni di crisi ininterrotta, smentendo purtroppo quegli analisti che avevano previsto, nel secondo semestre dell’anno, una ripresa, una luce, finalmente, in fondo al tunnel. Purtroppo non è stato così e il bilancio 2013 del mattone risultato è stato rosso scurissimo”. Un crollo verticale, del mercato immobiliare (nel 2013 gli immobili hanno chiuso con circa 400mila compravendite a livello nazionale, l’8,3 per cento in meno rispetto al 2012 che già era stato considerato un anno pessimo) che potrà arrestarsi nel 2014 o per chi ha sempre considerato il mattone un bene rifugio c’è qualche piccola speranza che possa tornare a diventarlo? “A questo punto immaginare che il 2014 possa essere peggio del 2013 non è neppure ipotizzabile, anche perché questo significherebbe un possibile defoult con il crollo della nostra intera economia”, spiega Gianfederico Belotti, confortato anche dai dati diffusi da Nomisma secondo i quali è prevista nel prossimo biennio 2014 – 2015 una ripresa delle transazioni di circa il 9 per cento annuo. ” A riaccendere le speranze”, aggiunge Gianfederico Belotti, seduto alla scrivania del suo ufficio invasa da centinaia di dati che insieme a un comitato di esperti composto da decine di agenti immobiliari, costruttori e architetti, sta analizzando proprio per realizzare l’edizione 2014 di Case & Terreni, ” ci sono anche le previsione degli esperti dell’Omi, l’Osservatorio del mercato immobiliare, secondo i quali la seconda e più grave ondata recessiva, quella che ha caratterizzato il biennio 2011 – 2013 potrebbe essere giunta a conclusione. Anche in questo caso le previsioni indicano una piccola ripresa a partire dal secondo semestre 2014, miglioramenti destinati a consolidarsi nel 2015, anno in cui gli esperti ritengono plausibile un avvio di ripresa un po in tutti i comparti immobiliari, grazie anche all’effetto Expo”. Un’inversione di tendenza che rappresenta ormai per moltissimi operatori una cura non più rinviabile, per evitare ciò che negli ultimi anni è invece toccato a moltissimi colleghi: chiudere l’attività. “I tempi di vendita delle abitazioni usate ormai superano gli otto mesi, mentre per uffici, capannoni e negozi si sfiorano i dodici mesi”, sottolinea Gianfederico Belotti prendendo alcuni dati statistici appena elaborati. “E in queste condizioni non è certo difficile comprendere la sofferenza di moltissimi operatori del settore, dai costruttori agli agenti immobiliari, agli architetti. Perché il mercato immobiliare residenziale cominci davvero a muoversi però sarà necessario che nel settore abitativo prosegua ancora, seppur in forma ridotta, un aggiustamento al ribasso dei prezzi degli immobili. Ribassi che avranno differenti incrementi a seconda che si tratti di abitazioni nuove o usate, di uffici o negozi, alla loro ubicazione, alla loro età e alla loro certificazione energetica. E’ fuor di dubbio che un ufficio, un negozio o un’abitazione ultra quarantennale in quartieri periferici con minori servizi e minor capacità attrattiva, sarà inesorabilmente destinato a perdere valore in misura maggiore che non un immobile con le stesse caratteristiche non solo in centro ma anche nei vivaci quartieri, come per esempio Conca Fiorita, Loreto, Longuelo.
Testo realizzato da Baskerville srl per www.casavuoisapere.it