Quante volte accade che una medicina guarisca più mali? Gli incentivi fiscali previsti dal governo nella legge di Stabilità 2016 sono una di quelle medicine. Oltre a mirare alla riqualificazione del patrimonio immobiliare, con grande vantaggio per le imprese di costruzione, porteranno anche a un notevole risparmio ed efficientamento energetico e a una notevole riduzione dell’impatto ambientale. Secondo un’analisi condotta da Confartigianato, un quinto delle case italiane è vecchio e in cattive condizioni, il che, oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, contribuiscono a gonfiare la bolletta energetica delle case. Il comparto residenziale, infatti, influisce per il 28,8 per cento sui consumi finali di energia, più dei trasporti su strada (27,7 per cento) e del settore industriale (22,7 per cento). Il quadro è peggiore nel Mezzogiorno, con il record negativo in Sicilia, dove il 26,8 per cento del totale degli edifici residenziali versa in uno stato di conservazione mediocre o pessimo. Seguono la Calabria, con una quota del 26,2 per cento, e la Basilicata con il 22,3 per cento. Le abitazioni migliori, in percentuale, si trovano in Umbria e in Trentino Alto Adige. A livello provinciale il primato negativo va a Vibo Valentia, con il 31,4 per cento delle case in cattive condizioni, seguita da Reggio Calabria (31,3 per cento) e Catanzaro (25,8 per cento). Al capo opposto della classifica, le abitazioni in miglior stato si trovano a Prato (8,2 per cento di case vecchie sul totale), Bolzano e Siena (8,5 per cento). In totale in Italia si contano 12.187.698 edifici residenziali, tre quarti dei quali sono stati costruiti prima del 1981 e hanno quindi oltre 35 anni di vita. “Adesso è indispensabile”, ha sottolineato Arnaldo Redaelli, presidente di Confartigianato Edilizia, “rendere stabili e permanenti gli incentivi, nella misura indicata nella legge di Stabilità 2016”.