Il primo invito “alla politica” l’aveva rivolto a settembre 2022, alla vigilia dell’autunno e dell’accensione degli impianti di riscaldamento (oltre che in occasione della proposta di finanziamento dei maggiori costi energetici per 30 miliardi con scostamento di bilancio che aveva definito, in modo tranchant, “l’ultima follia che potrebbe essere compiuta, perché significherebbe esclusivamente più debito e quindi maggiori interessi da pagare in aggiunta a quelli già esistenti”, bocciando perentoriamente anche la proposta di tassare pesantemente i super profitti, “una scorciatoia raffazzonata e di dubbia costituzionalità) spiegando che per combattere la crisi energetica che stava colpendo milioni di famiglie e le bollette salite alle stelle occorrevano interventi immediati e realmente fattibili perché costruiti basandosi sul buon senso” Il secondo invito Vincenzo Vecchio, presidente nazionale di Appc, l’associazione dei piccoli proprietari di casa, ha deciso di rilanciarlo a un anno esatto di distanza, sempre in previsione dell’accensione degli impianti di riscaldamento, sempre più capaci di bruciare la delle banconote rimaste in tasca agli italiani. E ha deciso di farlo ripartendo dal buon senso che aveva ispirato il primo semplice, intelligente, facilmente realizzabile consiglio fornito a chi stabilisce le regole che gli italiani devono rispettare. Cosa aveva consigliato e cosa torna a suggerire alla politica il presidente nazionale di Appc conosciuto per la sua abitudine a essere uomo d’azione, abituato di fronte ai problemi a proporre soluzioni concrete? “Attuare interventi a sostegno dei consumi che dovranno essere decrescenti all’aumentare dello scostamento di una percentuale dei consumi storici individuali, per esempio di quelli dell’ultimo anno”. Ovvero: “ individuare delle classi di consumo non generali, ma specifiche per ogni soggetto e attività economica a cui è fornito il gas o l’energia elettrica e premiare, mediante il sostegno al costo, chi riduce i consumi rispetto a quelli dell’anno precedente. Facciamo un esempio”, spiega Vincenzo Vecchio, per favorire la comprensione (anche ai politici più ottusi): “se il signor Rossi ha consumato lo scorso anno 1000 metri cubi di gas, e l’esempio vale anche per l’energia elettrica, e l’obbiettivo è di ridurre del 20 per cento il consumo, si potrebbe integrare il maggior costo sostenuto sino ai primi 800 metri cubi consumati lasciando a prezzo pieno i successivi 200 e addirittura aumentare il costo degli ulteriori consumi”. Un invito chiaro, semplice (e soprattutto intelligente e fattibile) a premiare lo sforzo di ogni singolo cittadino per combattere il “male” alla radice, tagliando i consumi, e dando inoltre un fortissimo nuovo impulso alla tanto declamata sostenibilità ambientale, che prevede sacrifici, indubbiamente, ma che, sottolinea Vincenzo Vecchio, “non possono non essere fatti”. Da tutti, con la consapevolezza che non farli costerà a chi si sottrae a questa vera e propria “chiamata all’unità nazionale” pagarne le conseguenze senza “scaricarle” su altri che, invece, il sacrificio di sopportare un po’ più di freddo l’accetteranno . Ma non è tutto: in un documento diviso per capitoli e che il presidente di Appc si era dichiarato “felicissimo di mettere a disposizione di tutti per comprendere che le soluzioni esistono” erano custoditi altri preziosi suggerimenti: a un anno di distanza la domanda di milioni d’italiani resta sempre quella: ma i politici le proposte intelligenti non le ascoltano o non le capiscono?
Ecco, magari se avessimo al Governo gente che ragiona così forse andremmo meglio….
Un “concentrato” di buon senso, peccato che a chi fa politica difetti quasi sempre. Con l’augurio di essere smentito….