Unico contatore per l’acqua? “Per i condomini significa un fiume di problemi e costi in più”

È un autentico fiume di problemi e di possibili costi aggiuntivi quello che rischia di scendere dal rubinetto di casa di 28mila famiglia bresciane che vivono in condominio e per le quali gli attuali contratti sottoscritti singolarmente potrebbero divenire carta straccia, sostituiti da un altro contratto che eliminerebbe i contatori individuali per installare un unico contatore. Il tutto perché il gestore dell’acquedotto avrebbe difficoltà recuperare le morosità individuali mentre così le “recupererebbe” facilmente, dall’amministratore condominiale. Facendole pagare agli inquilini solventi. Un cambiamento deciso in modo unilaterale, già “provato” inutilmente due anni fa, contro il quale si è scagliata Abiconf Lombardia est che in una lettera inviata al sindaco di Brescia ha invitato l’amministrazione a opporsi immediatamente al provvedimento elencando tutti i danni che altrimenti dovrebbero subire i condomini che non solo verrebbero costretti a dover pagare per i vicini che invece non pagano, ma dovrebbero farsi carico anche, tra l’altro, di tutte le analisi per accertare la potabilità dell’acqua erogata ai singoli condomini fino al punto di prelievo individuale. E con i titolari di imprese, come negozi o ristoranti ospitati al pianterreno del condominio, ma anche uffici, che non essendo più titolari di contratto individuale non potrebbero più scaricare l’Iva. Un autentico disastro raccontato nella lettera, scritta da Vincenzo Vecchio, in qualità di responsabile del Centro studi nazionale di Abiconf (Amministratori beni immobili di Confcommercio) e presidente di Abiconf Lombardia est. Ecco il testo integrale. “In questi giorni, A2A, gestore in Brescia per l’acquedotto, ha inviato le associazioni dei proprietari e degli amministratori di condominio per annunciare che intende eliminare i contatori individuali a 28 mila famiglie che vivono in condominio e sostituirli con un unico contatore nonostante queste abbiano da, oltre 40 anni, contratti individuali per la fornitura dell’acqua. La stessa operazione era stata tentata nel luglio 2017, ma poi a seguito del nostro intervento (e delle imminenti elezioni amministrative di Brescia?) il sindaco aveva imposto ad A2A la sospensione del provvedimento. Oggi molti utenti in condominio (28 mila famiglie bresciane) sono titolari di contratti di fornitura di acqua individuali con A2A e pertanto sono tenuti personalmente a pagare unicamente il consumo che risulta nel contatore di loro pertinenza, pagando cioè quanto consumano al fornitore del servizio. Accampando difficoltà a procedere alle letture interne alle singole unità immobiliari o a recuperare le morosità individuali, il gestore dell’acquedotto sta risolvendo, in modo unilaterale e illegittimo, i contratti individuali posizionando un unico contatore che utilizzerà per le letture dell’acqua con unico addebito e fatturazione al condominio. Così facendo fa gravare il costo delle letture dei contatori sui singoli utenti, ma cosa ben più grave, fa divenire solidalmente responsabili delle morosità tutti gli utenti del condominio. Con tale comunicazione A2A preannuncia, in forma autoritaria, una modifica unilaterale ai contratti in essere con gravissime conseguenze che così sintetizzo: 1/La modifica unilaterale del contratto è in aperta violazione con le norme di legge in quanto ogni modifica presuppone il consenso di entrambi i contraenti e non si capisce come a un soggetto che ha sottoscritto un contratto di fornitura possa sostituirsi, in modo autoritario e unilaterale, un diverso ente di fatto tra l’altro sfornito di personalità giuridica. 2/ Dal passaggio da contratti individuali a contratti collettivi deriva un aumento delle garanzie, a favore del soggetto forte, nel nostro caso A2A, che per le singole insolvenze fa carico per l’adempimento, in forma solidale, a tutti i soggetti che prima godevano di parziarietà. 3 / Si fa inoltre carico della responsabilità della qualità dell’acqua alla collettività condominiale. Quindi l’amministratore a spese dei condomini dovrà effettuare tutte le analisi per accertare la potabilità dell’acqua erogata ai singoli condomini sino al punto di prelievo individuale. 4/ Alcuni soggetti solventi si troverebbero di fatto a scegliere tra il restare senza acqua o accollarsi l’onere delle morosità che in taluni casi sarebbe anche di decine di migliaia di euro. 5/ Il costo delle rilevazioni graverebbe sui singoli utenti. 6/ Il proprietario di un immobile in condominio che lo ha dato in locazione si troverebbe solidalmente responsabile con l’inquilino. 7/ Le imprese che sono oggi titolari di contratto individuale non scaricherebbe più l’Iva in quanto il condominio non è soggetto Iva. L’Iva oggi agevolata per le utenze domestiche una volta mutata l’utenza in collettiva con eventuali immobili ad uso diverso seguirebbe la sorte di questi. 8/ Il nuovo contratto per essere accettato dal condominio costituendo una innovazione richiederebbe comunque una maggioranza qualificata cosa non sempre facilmente ottenibile 9 / La giustificazione che ciò derivi da disposizioni di regole emanate da autorità è priva di fondamento giuridico almeno finché nel nostro ordinamento vige il principio della gerarchia delle norme giuridiche. In conclusione il modo di procedere di A2A non solo è illegittimo, ma addirittura, se attuato, sarebbe fonte di responsabilità solidale (anche se sussidiaria) e illimitata per i condomini in regola con gli obblighi contrattuali. Ciò aggraverebbe le situazioni di conflittualità soprattutto nelle situazioni di marginalità sociale e a più forte immigrazione generando sicuramente tensioni interetniche tra gli abitanti dei condomini. Si tratta di un comportamento vessatorio tra l’altro in contrasto con la direttiva 93/13/CEE recepita attraverso la legge 52/96 art.25 e oggi disciplinate dal codice del consumo, D.lgs.206/05, art.33 e segg. Con tale iniziativa, se portata a termine, A2A crea uno “squilibrio contrattuale”, ponendo a carico del solo consumatore obblighi non giustificati dalla natura del contratto e privandolo di diritti legittimi invece riconosciuti alla controparte. Chiedo pertanto al sindaco di Brescia di intervenire come già fatto due anni fa impedendo ad A2A di violare le norme di correttezza giuridica avvalendosi della sua posizione di monopolista. In difetto intendiamo adire l’autorità giudiziaria in tutte le sedi competenti”.

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