E’ sempre più bassa la cifra che chi sogna di acquistare una casa può permettersi di chiedere in prestito a una banca sottoscrivendo un mutuo. Colpa dell’’aumento dei tassi c he è seguito all’innalzamento del costo del denaro deciso dalle Banca centrale europea, rialzo che si trasforma automaticamente in una diminuzione del potere d’acquisto immobiliare e che secondo i dati emersi dall’ultima analisi svolta del motore di comparazione Osservatorio MutuiSupermarket.it, da gennaio 2022 a oggi ha visto il capitale capitale ottenibile come mutuo ridursi drasticamente. Addirittura del 27 per cento a parità di rata. Una situazione che ha portato a un dimezzamento della domanda di mutui e a un aumento delle richieste di surroga da parte di chi in passato aveva sottoscritto un mutuo a tasso variabile e ha visto la rata aumentare fino a livelli insostenibili per il bilancio di troppe famiglie. E all’orizzone on si prospetta nulla di buono visto il più che probabile nuovo aumento del costo del denaro preannunciato da numero uno della Banca centrale europea Christine Lagarde che potrebbe diventare realtà ail 16 marzo. La prospettiva, hanno calcolato i responsabili dell’Osservatorio MutuiSupermarket.it, strumento di analisi del settore c he mette a confronto il 90n per cento dei “prodotti” offerti dal banche e istituti di credito, e che ogni mese viene consultato da oltre mezzo milione di italiani protagonisti a vario titolo del mercato immobiliare, è che di aumento in aumento per molti acquirenti la rata originaria concordata solo poco tempo fa possa risultare aumentata di oltre il 50 per cento. Una situazione di fronte alla quale chi ha già sottoscritto un mutuo a tasso variabile ha solo due poassibilità: ripiegare su un tasso fisso (con interessi comunque già molto più elevati rispetto al passato, che va dal 3,5 per cento per mutuo trentennali al 4 per , per durate più brevi, oppure contiuare a “scommettere” sul tasso variabile confidando sul fatto che l’impennata dei rialzi prima o poi si fermi.