Il mattone crolla sotto il peso del fisco. A confermare che il “bene casa” è letteralmente “massacrato dalle tasse sono i dati del nuovo Osservatorio congiunturale dell’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, che raccontano come le tasse sulla casa sono aumentate del 200 per cento in 3 anni. Un colpo mortale per l’edilizia che dall’inizio della grande crisi ha visto svanire quasi 800 mila posti di lavoro nei cantieri con oltre 14 mila azienda fallite, e un calo degli investimenti che, negli ultimi sette anni, è stato di di 58 miliardi. Un crollo verticale che ha riguardato la nuova edilizia abitativa (-58,1 per cento), l’edilizia non residenziale privata (-36,3 per cento), le opere pubbliche (-48 per cento) e che ha visto i permessi per costruire nuove abitazioni, scendere a quota 58 mila nel 2013, un livello vicino a quello del 1936.
Sotto le macerie dell'”industria dell’edilizia” si salvano solo le ristrutturazioni…
A salvarsi, sotto le macerie del mattone, è solo il settore della manutenzione e della ristrutturazione, che è aumentata del 23,6 per cento anche grazie all’efficacia degli incentivi fiscali. Un segno positivo, in una situazione drammatica, al quale si aggiunge un altro spiraglio di luce: negli ultimi mesi, infatti, per quanto riguarda il mercato abitativo, c’è stato aumento delle compravendite (+4,1 per cento nel primo trimestre del 2014 rispetto allo steso periodo dell’anno precedente), con una crescita dei mutui concessi alle famiglie (+9,3 per cento). “Segnali, da prendere al volo, ha sottolineato il presidente dell’Ance di Bergamo, Paolo Buzzetti, “che impongono di attivare subito nuove risorse se non vogliamo che nel 2015 gli investimenti del settore crollino di un ulteriore 2,4 per cento”. Cosa dovrebbe fare il Governo? “Per esempio escludere gli investimenti per il settore edile dal Patto di stabilità, sbloccando subito almeno 5 miliardi tra le risorse stanziate con diversi provvedimenti e non ancora utilizzate. Siamo all’anno zero: da qui o si riparte o rischiamo di non riuscire a risollevarci più”.
Testo realizzato da Baskerville srl per casavuoisapere.it
Negli anni di vacche grasse ai “palazzinari” andava benissimo pagare fior di quattrini alle amministrazioni pubbliche perchè autorizzassero a costruire nuovi edifici, consumando aree verdi quando magari il mercato era già saturo e quando sarebbe stato molto meglio ristrutturare…. Forse se avessero “fatto cultura edilizia” prima sarebbe stato meglio. L’impressione è che tutti, quando le cose vanno bene, pensino solo ad approfittare della situazione. Perché le associazioni dei costruttori non hanno denunciato anni fa tutto questo? Perché allora, quando Il Comune gli concedeva i permessi, andava tutto bene? Alla faccia degli scempi che molti palazzinari hanno fatto? Non a tutti, ma a molti ben gli sta di aver portato i libri in tribunale…