“Senza un sistema di aggiornamento omogeneo nei prezziari per le nuove costruzioni edili si fa davvero poca strada e si rischia, in un’anarchia di valutazioni e di metodi di calcolo, di precipitare in una crisi globale l’intero settore edile”. A denunciarlo è Emanuele Ferraloro, vicepresidente di Federcostruzioni e presidente di Ance Liguria secondo il quale “il tema dell’aggiornamento dei prezzi nelle costruzioni è di fondamentale importanza, e quanto accaduto negli ultimi due anni ha evidenziato quanto il sistema fosse impreparato e non organizzato. L’aggiornamento dei prezzi”, prosegue il presidente di Ance Liguria, riprendendo un intervento della presidentessa nazionale di Federcostruzioni, Paola Marone, “continua a essere gestito in modo disomogeneo sul territorio nazionale. Le voci e le declaratorie (ovvero le sentenze che accertano l’esistenza di una situazione di fatto e ne dichiarano le conseguenze giuridiche ) dei diversi prezziari sono profondamente differenti da regione in regione, così come lo sono i metodi di rilevazione e calcolo; gli esempi sono molteplici: in alcune zone è stato recepito l’aumento dei costi della manodopera, in altre no, il tasso di recepimento degli aumenti reali avvenuti in questi mesi non è stato omogeneo, in alcuni casi per scelte non statistiche ma di pressione politica da parte della Pubblica amministrazione. In quella che si presenta sempre di più come una vera e propria Babele”, prosegue sempre EmanueleFerraloro, “è difficile per le imprese e i fornitori del settore lavorare in modo corretto mentre sarebbe urgente e improrogabile l’istituzione di una regia centrale, che uniformi le voci, i modelli di calcolo, i tempi di aggiornamento, le modalità di rilievo. In ciò prevedendo un maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria. Come ha sottolineato la nostra presidente di Federcostruzioni”, conclude il numero uno di Ance Liguria, “si rischia concretamente di vanificare gli effetti positivi sia della programmazione del ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, che non riguarda solo il Pnrr, sia dei bonus per l’edilizia che hanno permesso in questi ultimi di anni di riavviare un percorso virtuoso di rinnovamento del patrimonio infrastrutturale e immobiliare necessario per il rilancio sostenibile del nostro Paese”.