Chi avesse la necessità di fare un certificato comunale e si presentasse, come sempre aveva fatto, nella sede del Comune di piazza Matteotti al civico 3, si troverebbe la porta sbarrata per “lavori in corso” e sarebbe costretto a prendere armi e bagagli e andare fino agli ex-uffici del Cus, il centro unico prenotazioni del vecchio ospedale Maggiore, in largo Barozzi, dove il servizio è stato temporaneamente trasferito. Ma se per migliaia di bergamaschi la novità ha rappresentato solamente modificare le abitudini, per un consigliere comunale di Bergamo, Giuseppe Petralia, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, il “trasloco” è stata la scintilla che ha fatto accendere una nuova idea: spostare tutti gli uffici comunali nei locali, ancora vuoti, del vecchio ospedale. Una soluzione che non solo consentirebbe di trovare di trovare un impiego per il vecchio ospedale, ma che consentirebbe di risolvere un altro problema ben noto a chi frequenta abitualmente gli uffici comunali: la mancanza di spazi a disposizione per tutte le necessità e la conseguente esigenza di nuove superfici che però nell’edificio non sono disponibili, con l’obbligo quindi di delocalizzare alcune funzioni. Ma l’idea balenata nella mente del consigliere comunale non si ferma qui e riserva la novità più clamorosa nella seconda parte del “progetto”, quella che riguarda il nuovo futuro utilizzo dell’attuale sede del Comune una volta rimasta libera. E che, nella nuova rivoluzionaria ipotesi, verrebbe destinata a ospitare un nuovo grade hotel proprio nel cuore della città. Una nuova struttura ricettiva in una città che, pur avendo naturalmente una fortissima vocazione turistica, non ha mai saputo adeguatamente potenziarla e che consentirebbe, vendendo l’immobile, di rimpolpare le casse comunali con denaro fresco a pronto cassa, senza darlo in pasto ai speculatori immobiliari, ma cedendolo a qualche catena alberghiera di pregio. Catene alberghiere che in un recentissimo passato hanno già manifestato il loro interesse per uno “sbarco a Bergamo”, ma senza riuscire a trovare un’adeguata struttura, rappresentata invece in modo ideale dall’attuale palazzo che ospita numerosi servizi e uffici, tra cui l’anagrafe e il protocollo, oltre ad alcuni assessorati. “L’idea, di cui ho avuto modo di parlare già con alcuni assessori e che si propone come uno dei forti segnali di novità, di voglia di cambiare e soprattutto di rilanciare Bergamo che i nuovi amministratori non potranno non dare ai cittadini”, spiega Giuseppe Petralia, “si propone due obiettivi: chiudere la partita del vecchio ospedale, visto che ormai appare chiaro a chiunque che con la crisi attuale un complesso simile è assolutamente invendibile e rischia di restare abbandonato con tutte le conseguenze che è facile immaginare per la zona, e dare una nuova struttura ricettiva d’autore al centro della città ridandogli vita. Riuscite a immaginare cosa vorrebbe dire avere un hotel a 5 stelle nel cuore della città, con migliaia di turisti stranieri, magari pronti a fare shopping in via XX Settembre restituendo vitalità anche a quella che è sempre stata la via del commercio della città?” E a chi, nella più triste tradizione bergamasca di chiusura alle novità e, peggio ancora, a interventi di esterni, ipotizza che sia impossibile trovare possibili investitori per una simile operazione, Giuseppe Petralia risponde: “alcune chiacchierate con operatori milanesi, alle prese con cantieri aperti nel capoluogo lombardo con capitali stranieri, provenienti in particolare da Paesi arabi, mi fanno credere che l’operazione abbia invece ottime possibilità di riuscita. Certo, sarebbe stato bellissimo poter cavalcare l’onda dell’Expo 2015, ma i tempi tecnici non ci sono più. Ma se davvero crediamo che Bergamo abbia un futuro turistico e queste non sono solo parole, questo progetto rappresenta la prima mossa per costruire un futuro turistico per la città L’importante è che Bergamo abbia davvero voglia di cambiare mentalità e cultura, aprendo a nuovo investitori, anche stranieri”.
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