Negli ultimi mesi le abitazioni nuove hanno subito un calo di valore, in percentuale, superiore a quello delle abitazioni usate. È questo il motivo per il quale, dopo una crisi della durata così inusuale, le case nuove si vendono molto meglio rispetto a quelle usate. Secondo un’indagine realizzata da Scenari Immobiliari, in alcune zone delle grandi città, soprattutto in periferia, gli immobili nuovi hanno perso circa il 25 per cento del loro valore, contro il 20 per cento dell’usato. La cosa ha diminuito notevolmente la forbice fra il costo delle due diverse tipologie di abitazioni contribuendo, ovviamente, a far aumentare le vendite delle case più recenti.
L’immobile nuovo ha perso il 25 per cento del valore, l’usato “solo” il 20 per cento
Se la differenza di prezzo si assottiglia a qualche migliaia di euro, infatti, chi deve scegliere un appartamento opta per una casa nuova, con tutti i vantaggi legati alle spese di manutenzione e alla facilità di accesso a credito. Questo fenomeno, unito alla drastica diminuzione delle nuove case, (costruire un immobile nuovo in Italia, negli ultimi anni, assicurava più rischi che vantaggi), ha portato alla contrazione delle case invendute in Italia. L’indagine di Scenari Immobiliari conferma il dato. Se nel 2005 lo stock di case nuove in attesa di un proprietario era di circa 200 mila unità, nel 2015 è sceso di oltre il 50 per cento, arrivando a quota 90mila. Se davvero il mercato dovesse sbloccarsi, come ormai dicono tutti gli addetti ai lavori, la presenza di un’offerta relativamente bassa e di una domanda in crescita porterebbe a un nuovo aumento dei prezzi delle abitazioni più recenti incentivando, di riflesso, la spinta alla costruzione di nuove case.