Un mini condono per consentire a proprietari di immobili di regolarizzare piccoli abusi edilizi liberando così gli uffici comunali da montagne di pratiche. L’hanno già ribattezzato il “Salvacasa” e dovrebbe riguardare (le norme sono allo studio dei responsabili del ministero delle Infrastrutture) difformità o irregolarità strutturali che, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, riguarderebbero addirittura l’80 per cento del patrimonio immobiliare italiano. Più esattamente, difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente; difformità edilizie riguardanti gli interni delle singole unità immobiliari, come per esempio soppalchi o pareti divisorie; difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non oggi e cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee. Un “Piano casa” , da tempo chiesto al Governo da chi amministra i Comuni, da esponenti di associazioni di categoria del settore edilizio, che si pone come obiettivo oltre a quello di fare pulizia nelle montagne di carte che soffocano gli uffici dei Comuni, anche tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa. Il tutto, garantiscono dal ministero, assicurando risposte certe in tempi certi.