L’estate è una stagione calda anche per il mercato immobiliare? Di certo lo è nelle città città universitarie, dove proprio quando il termometro sale centinaia di migliaia di studenti sono alla ricerca di una sistemazione in vista del prossimo anno accademico. Per un proprietario però non è facile dare il giusto prezzo al proprio immobile: fissare un canone basso significa infatti perdere potenziali guadagni, ma avere pretese eccessive può scoraggiare i potenziali inquilini. Uniplaces, il brand leader nel settore degli affitti per studenti universitari, ha stilato una pratica guida agli elementi principali dei quali i proprietari devono tenere conto per determinare il canone di affitto del proprio immobile. Un vademecum che conferma come uno dei fattori che incidono maggiormente sul prezzo è ovviamente la zona in cui si trova l’immobile, la sua vicinanza alle sedi di facoltà e la disponibilità di mezzi pubblici per raggiunger, fattori che possono incrementarne il valore fino al 40 per cento, e anche come di norma gli alloggi più vicini al centro sono anche i più cari, con molti inquiliniche privilegiano la comodità di poter vivere in centro, anche a discapito di altri elementi come le condizioni in cui si trova la casa. “Ma se è vero che i fattori principali che determinano il valore di un alloggio sono soprattutto questim oltre ovviamente alla condizioni in cui è tenuto l’immobile, esistono altri parametri che contribuiscono a fissare il prezzo, come conferma Giampiero Marinò, country manager di Uniplaces per l’Italia. “Anche la metratura della casa è un elemento da tenere in considerazione nel determinare il giusto prezzo: se l’appartamento che si vuole affittare è più grande rispetto alla media della propria zona, la cifra che si può richiedere sale anche del 30 per cento. Inoltre è importante notare come non contatanto la metratura dell’appartamento in termini assoluti, ma occorre guardare soprattutto al rapporto rispetto alle dimensioni medie degli appartamenti della zona. Le condizioni della casa possono determinare ulteriori fluttuazioni del prezzo, sia in positivo che in negativo. Una ristrutturazione recente si traduce in un aumento del canone di affitto pari a circa il 10 per cento e questo vale anche per interventi come l’ammodernamento degli impianti e la ritinteggiatura delle pareti. Al contrario, se un appartamento è in condizioni peggiori rispetto alla media, il prezzo scende almeno del 3-5 per cento”. E, ancora, “gli appartamenti con vista verso l’esterno sono generalmente più costosi di quelli rivolti verso l’interno di un complesso. Nel fissare il canone d’affitto occorre quindi tenere presenti il piano a cui si trova l’appartamento e quale vista offre. Si calcola che un attico costi di norma il 10 per cento in più rispetto agli altri appartamenti del medesimo isolato. La presenza di servizi extra, come per esempio ascensore, servizio di portineria, piscina o garage costituisce ovviamente un valore aggiunto, che si traduce in un aumento nel canone d’affitto stimabile tra il 5 e il 10 per cento”. Dati che valgono, più generalmente , per ogni appartamento in affitto, mentre la voce posizione in caso di inquilini studenti rappresenta un valore aggiunto davvero elevato. “e l’appartamento da affittare si trova in una zona particolarmente ricercata, i proprietari possono richiedere canoni più elevati a prescindere dalla presenza di comodità o extra particolari. È quanto accade, per esempio, in prossimità di alcuni campus universitari: molti studenti vorrebbero vivere a pochi passi dal proprio ateneo, il che sospinge i prezzi verso l’alto. Un’ultima considerazione da fare per decidere il prezzo riguarda le tempistiche entro le quali si vuole affittare. Se la priorità è trovare un inquilino rapidamente per cominciare a far fruttare la casa, l’opzione più efficace consiste proprio nell’abbassare lievemente le proprie richieste. Un prezzo anche di poco inferiore alla media attirerà l’attenzione dei potenziali inquilini, che non vorranno rischiare di perdersi una buona occasione”. Alcuni esempi di riferimento nelle principali città per farsi un’idea? “A Milano il prezzo medio di una stanza in appartamento condiviso a Famagosta è di 470 euro, ma andando verso il centro i prezzi crescono rapidamente: a Romolo la media è di 510 euro, mentre a Porta Genova tocca già i 550 e sale ulteriormente se ci si sposta all’interno della cerchia dei bastioni. Dinamiche simili si trovano a Roma, dove affittare una stanza nei rioni del centro costa in media 560 euro. Nel quartiere Ostiense, un’area più periferica ma con una richiesta comunque elevata soprattutto tra gli studenti dell’Università Roma Tre, i prezzi sono invece decisamente più bassi: la media è di 490 euro in zona Piramide, ma scende ulteriormente (450 euro) verso la Garbatella”, spiega sempreGiampiero Marinò. “I prezzi possono però variare molto anche all’interno di un singolo quartiere. Il primo passo da fare per un proprietario è quindi informarsi su quanto costi affittare un alloggio con caratteristiche simili a quelle del proprio, nella stessa zona”.
Come posso impedire che l’appartamento che vorrei affittare a quattro studenti diventi invece una sorta di “comune” dove alloggiano diversi altri studenti ospitati di volta in volta, come capitato a un conoscente proprietario di un appartamento affittato a universitari? Grazie.