Dividere un appartamento con altri studenti per ridurre le spese d’affitto è un’operazione complessa che può… moltiplicare i problemi di convivenza. Già, perché significa avere che fare con persone spessissimo sconosciute fino a ieri, ognuna con il proprio carattere e, soprattutto le proprie abitudini ed esigenze e trovare un equilibrio che tenga conto delle necessità di tutti non è semplice. Soprattutto se si pensa che per molti studenti universitari in trasferta per motivi di studio in un’altra città fino a ieri erano abituati a trovare “la pappa pronta”, i letti rifatti, i piatti lavati così come i pavimenti e i bagni…Insomma, ragazzi per nulla abituati a gestire una casa in autonomia. Come adattarsi, il più rapidamente possibile, a un cambiamento così radicale? Una serie di consigli preziosi arriva Uniplaces,marchio leader nel settore degli affitti per studenti universitari, che ha intervistato oltre 400 giovani italiani per capire quali sono secondo loro gli elementi più importanti nella convivenza. Estraendo dalle centinaia di risposte un “distillato” di buone regole da seguire per chi si trova a condividere casa per la prima volta. Eccoli.
L’igiene personale innanzitutto: per se e per gli altri
Per una buona convivenza è fondamentale curare la propria igiene personale. Può sembrare una banalità, ma non lo è affatto: il 64,6 per cento dei giovani intervistati ci tiene a sottolineare l’importanza di avere coinquilini puliti e curati. Non è solo una questione di rispetto verso sé stessi, ma anche verso chi condivide lo stesso tetto e si potrebbe trovare in forte imbarazzo nell’avere a che fare con una persona poco pulita.
Non far agli altri il disordine che non vorresti fosse fatto a te
Nessuno ama dover rimediare al disordine lasciato da altri: in un appartamento condiviso, dove bagno, cucina e soggiorno sono utilizzati da tutti gli inquilini, mantenere ordine e pulizia consente a tutti di godere degli spazi comuni. Il 35,7 per cento degli studenti intervistati evidenzia che l’essere ordinati è una caratteristica particolarmente gradita in un coinquilino: un atteggiamento che sicuramente comporta qualche piccolo sforzo, ma che costituisce la base per una buona convivenza.
Se tutti pagano in tempo le bollette nessuno dovrà anticiparle agli altri
L’unica cosa peggiore del dover anticipare dei soldi a qualcuno è doverlo poi rincorrere per sistemare i conti. Ne è convinto il 38,3 per cento degli studenti italiani, che considera il ritardo nel pagare le bollette come una delle caratteristiche più fastidiose che si possano trovare in un coinquilino. Certo, quando si è studenti alla prima esperienza fuori casa non è facile far quadrare i conti, per cui si può essere tentati di prendersela con calma; è importante però ricordare che il coinquilino che ha anticipato i soldi si trova nella medesima situazione. Pagare tempestivamente la propria quota consente a tutti di gestirsi più serenamente ed evita che si creino situazioni imbarazzanti per tutti.
Gettare la spazzatura è sgradevole. Farlo a turno lo è un po’ meno…
Produrre spazzatura è inevitabile; lo facciamo tutti, ed è naturale che anche al suo smaltimento debbano contribuire tutti gli abitanti di una casa. Si tratta certo di un compito sgradevole, ma non per questo si può lasciare accumulare i sacchetti sperando che qualcun altro decida di fare qualcosa. Il 42,5 per cento degli studenti intervistati afferma infatti che, per una convivenza serena, è importante che tutti i coinquilini facciano la loro parte nello smaltimento dell’immondizia.
La dispensa è vuota? Non è un buon motivo per approfittare del cibo di altri
Ci sono giorni in cui si torna a casa dopo una lunga giornata di lezioni, stanchi e affamati, e ci si rende conto con amarezza di avere il frigo vuoto. Il supermercato è lontano, mentre il ripiano sopra il nostro è a portata di mano e trabocca di cose buone. La tentazione di “prendere in prestito” qualcosa è forte, ma è meglio resistere! Il 55,4 per cento degli studenti infatti non sopporta che un coinquilino gli sottragga del cibo. E come dargli torto? Meglio, in questi casi, farsi forza e andare a fare la spesa. O se proprio non volete uscire, chiedete il permesso al vostro coinquilino prima di prendere del cibo che non è vostro – e assicuratevi di ricomprarlo non appena possibile.
Testo realizzato da Carlotta, Pietro e Vincenzo per www.casavuoisapere.it
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Il vero problema sono i coinquilini stranieri con abitudini culinarie devastanti. Il mio cucina le cipolle alle 7.30 di mattina!!!!!