Il mercato dell’immobile torna finalmente a muoversi. Ed è un movimento importante quello registrato nelle compravendite che tra aprile e giugno 2016 hanno fatto segnare un’impennata del 20,6 per cento, cosa che non accadeva da quasi quindici anni. A fare da traino è il settore residenziale come confermano i dati dell’Istat, l’istituto di statistica, che evidenziano anche un “significativo aumento” dei mutui accesi, in rialzo del 24,5 per cento. Il mercato residenziale ha accelerato soprattutto nei comuni più piccoli e nelle periferie (con un +22%), ovvero proprio là dove la crisi aveva fatto più danni. A rimettere in moto il mercato hanno contribuito sicuramente i bassi tassi d’interesse sui finanziamenti per l’acquisto della casa, con l’Abi che segnala l’ennesimo minimo storico, ma soprattutto il calo dei prezzi delle abitazioni che non si è invece arrestato. Dal 2010 a oggi il mattone secondo l’Istat, ha perso mediamente il 15 per cento del suo valore, una perdita che deve essere sommata con quelle degli anni precedenti. Una ripresa dunque che presenta luci ma anche ombre. E che lascia aperto soprattutto un interrogativo: la nuova corsa al mattone è frutto di una nuova fiducia degli italiani nell’investimento immobiliare o invece l’acquisto dell’immobile è visto come una scelta “obbligata” con il mattone “ultimo bene rifugio” a cui affidarsi spaventati dall’idea di lasciare i soldi in banca?