Avvocato Guizzetti buongiorno,
non so se sia lei (piuttosto che un operatore immobiliare) l’interlocutore più adatto e non so neppure se la domanda che sto per porle abbia una possibile risposta, vista la “stranezza” ma ci provo lo stesso. La domanda è questa: da sempre io (e prima ancora mio padre) sono titolare di un diritto di passaggio per auto di mia proprietà e per le auto degli inquilini dei miei immobili (cinque in tutto) attraverso un accesso al cortile di proprietà di parenti. Ora questi, nell’ambito di una operazione di ristrutturazione dell’immobile che comprende anche il rifacimento del cortile interno, mi chiedono la disponibilità a realizzare un altro accesso liberando il loro passaggio. Premesso che questo comporterebbe rinunciare a una porzione di edificio da ristrutturare per realizzare il nuovo accesso, nella “trattativa” con i parenti, che valore economico posso (se posso) dare al fatto d’ora in poi, per sempre, loro si libereranno della rottura di scatole di avere sei o più mezzi che quotidianamente transitano dalla loro proprietà?
Grazie per l’eventuale risposta.
Daniela (Bergamo)
Gentile signora Daniela,
Il proprietario di un fondo gravato da servitù può chiedere (anche giudizialmente se il titolare del diritto di servitù rifiuta la proposta) lo spostamento della servitù in un luogo diverso, quando l’esercizio della servitù sia divenuto più gravoso per il proprietario del fondo servente o impedisca di fare lavori, riparazioni o miglioramenti sul fondo servente. Tale ipotesi potrebbe configurarsi anche nel suo caso. Tuttavia il proprietario del fondo servente per ottenere lo spostamento della servitù deve sempre offrire un altro luogo sul fondo servente, o su un altro fondo di sua proprietà, o su un fondo di un terzo che vi acconsenta, sul quale possa continuare ad essere agevolmente esercitata la servitù. In questo caso, salvo diversi accordi tra le parti, al titolare del diritto di servitù non spetta alcun indennizzo per lo spostamento del luogo di esercizio della servitù. Il proprietario del fondo servente non può invece pretendere che l’esercizio della servitù sia spostato sulla proprietà del titolare del diritto di servitù, poiché questo equivarrebbe all’eliminazione della servitù esistente sul fondo servente e quindi all’estinzione del relativo diritto in capo al titolare della servitù. Nella situazione da Lei descritta sembrerebbe che i parenti Le chiedano appunto di spostare l’accesso carrale dal loro cortile sulla Sua proprietà: ciò può avvenire solo col Suo pieno consenso. Se aderisce alla richiesta è legittima, da parte Sua, la pretesa di un indennizzo, per la determinazione del quale consiglio di consultare un tecnico (geometra). Si devono infatti valutare vari elementi, tra i quali: a) l’uso più comodo del cortile ed il maggior valore della proprietà dei parenti per effetto dell’eliminazione della servitù; b) il valore dell’area della Sua proprietà che dovrà essere utilizzata per la formazione del nuovo accesso carrale al servizio delle Sue unità immobiliari; c) l’eventuale incidenza del sacrificio di quest’area sulle possibilità edificatorie della Sua proprietà o sulle possibilità di ristrutturazione dei Suoi immobili. Ovviamente qualsiasi accordo dovrà essere stipulato per atto notarile e trascritto alla Conservatoria dei Registri Immobiliari: tutti i costi dell’atto saranno a carico ai parenti che chiedono lo spostamento o la soppressione della servitù.
Avvocato Fabrizio Bruno Guizzetti