Prendere una casa in affitto invece che acquistarla per moltissimi giovani non è una scelta ma un obbligo, causata dalla precarietà del lavoro e dalle ridotte capacità economiche che impediscono a moltissimi di poter ottenere un mutuo. Lo rivela uno studio realizzato da Censis e Nomisma, intitolato “I giovani e la casa”, da cui emerge come l’affitto sia una “scelta obbligata” per il 35 per cento per la fascia di popolazione al di al di sotto dei 35 anni e come per gli “under 25” l’acquisto immobiliare rappresenti un autentico miraggio: solo il 2,1 di loro ha presentato domanda perun finanziamento nei primi sei mesi del 2016. Un rapporto sempre più difficile, quello fra i giovani e la casa, confermato anche dai relatori al convegno “Verso la ‘casa taxi’?La domanda abitativa dei giovani”, organizzato da Banca d’Italia e Sidief, secondo i quali “i giovani, che sono uno snodo cruciale per il futuro, si trovano uno scenario assai meno favorevole rispetto al passato”, come ha affermato il vice direttore generale della Banca d’Italia Valeria Sannucci. Giovani che, per sfuggire a questa situazione di difficoltà sempre più spesso vivono (scelta anche questa obbligata) con papà a mamma. In Italia il 62,5 per cento dei giovani abita con i genitori, contro una media europea del 48,1 per cento e del 32,1 per cento negli Usa”, ha spiegato il presidente di Sidief Mario Breglia, sottolineando la necessita’ di far incontrare domanda e offerta. Ma c’è un’altra necessità, indicata dal vice capo dipartimento economia di Bankitalia Luigi Cannari: “ristrutturare e riadeguare il patrimonio immobiliare alle nuove esigenze”, fattore che potrebbe “rendere più fluido il mercato degli affitti”. I numeri dicono che se i giovani italiani che oggi abitano in famiglia andassero a vivere da soli, ci potrebbe essere bisogno di un milione di abitazioni in più.