Ottenere un mutuo di lunga durata, fino a 30 anni, potrebbe diventare presto molto più semplice, soprattutto per giovani coppie e proprietari di immobili che intendono eseguire progetti di ristrutturazione. Questo grazie al Plafond casa, piano con il quale Cassa depositi e prestiti si appresta a girare alle banche due miliardi di euro pronti per essere erogati per mutui per l’acquisto dell’abitazione principale e per mutui per la ristrutturazione e miglioramento dell’efficienza energetica, andando ad aggiungersi alla possibilità di sfruttare gli incentivi fiscali già previsti per queste categorie di interventi. Al plafond casa potranno accedere tutti i cittadini, anche se in “pole position” ci saranno i “beneficiari prioritari”, ovvero giovani coppie, famiglie numerose e nuclei familiari di cui fa parte almeno un soggetto disabile che devono acquistare la prima casa (preferibilmente appartenente a una delle classi energetiche A, B, C o D) o ristrutturare l’abitazione e aumentare l’efficienza energetica.
Esistono tre possibilità di scegliere la durate del mutuo e l’importo finanziato
Il Plafond Casa prevede tre diverse durate temporali e tre diversi importi limite: i finanziamenti hanno il limite di 100 mila euro per gli interventi ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica, di 250 mila euro per l’acquisto di una abitazione principale senza interventi di ristrutturazione e di 350 mila euro per l’acquisto di una abitazione principale con interventi di ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica sulla stessa abitazione. I finanziamenti possono essere rimborsati a 10, 20 o 30 anni. Rivolgendosi a una delle banche aderenti sarà possibile ottenere informazioni specifiche sul nuovo strumento di finanziamento. Ogni banca aderente deve fornire una adeguata pubblicità all’iniziativa, sia nelle proprie filiali che attraverso la diffusione cartacea e via web per consentire un’immediata differenziazione del Plafond casa rispetto ad altri prodotti standard. Inoltre, a fronte delle richieste di finanziamento, le banche sono tenute a informare la clientela dell’esistenza e delle condizioni dei prodotti che si avvalgono di questo strumento.
Ecco i 13 istituti di credito con i quali sarà possibile avere il mutuo “facile”
Secondo Abi, l’associazione delle banche italiane, oltre il 65 per cento degli sportelli bancari sarebbe già al lavoro per realizzare l’iniziativa. Le banche aderenti e in corso di adesione sono Banca agricola popolare di Ragusa; Banca Carige; Banca Monte dei Paschi di Siena; Banca popolare dell’Emilia Romagna; Banca popolare di Sondrio; Banca popolare di Vicenza; Banca Sella; Banco di credito P. Azzoaglio; Banco di credito popolare; Banco popolare; Binter- banca interregionale; Bnl-Bnp Paribas; Cariparma – Credit agricole; Cassa di risparmio di Ravenna; Credito valtellinese; Extrabanca; Intesasanpaolo; Iccrea Banca; Ubibanca; Unicredit.
Testo realizzato da Baskerville srl per www.casavuoisapere.it
Vogliamo fare una scommessa? Domattina vado in due o tre delle banche che avete citato a chiedere informazioni. Secondo me la risposta sarà che non ne sanno niente…
Cvd, ovvero come volevasi dimostrare. Nella filiale di Unicredit a Bergamo alla quale mmi sono rivolto l’11 di marzo non ne sapevano assolutamente nulla!!!!
Mutui casa più facili dove? Per chi? A me sembra che siano ancora difficilissimi se non impossibili da ottenere a meno di avere solidissime garanzie da offrire. Mi sa tanto di campagna pubblicitaria di qualche politico e di un tentativo da parte delle banche di ripulirsi un po’ l’immagine…
Vado in banca a chiedere un mutuo, per una cifra non particolarmente alta, 150mila euro, e propongo di mettere come garanzia alcune proprietà immobiliari (valore, a livello di mercato attuale – quindi svalutato di almeno un 35 per cento rispetto all’inizio della crisi nel 2007 – almeno 4 volte tanto il prestito!!!!): sapete cosa mi ha detto il direttore? Che il mattone come garanzia non è particolarmente “gradito”!Anzi, che non è proprio preso in considerazione. Risultato: ho tenuto bloccato l’intervento di ristrutturazione, non ho dato lavoro a imprese, muratori, fornitori di materiali. Ho contribuito a far rallentare ulteriormente il circolo di lavoro e di denaro, unica regola per tenere in piedi un’economia (sempre che qualche “professore” di economia e politica non voglia smentire…). E tutto per colpa di chi? Di quel maledetto sistema delle banche. Sono loro la nostra rovina. Ps: unica (magra) soddisfazione: ho estinto il conto con la banca.