Mutui casa a rischio d’impennata dei costi per colpa dello spread che sta galoppando? La scarsa fiducia dell’Europa nei confronti del Governo guidato da Gigi Di Maio e Matteo Salvini e la conseguente impennata dello spread avranno ricadute, più o meno pesanti, sui mutui immobiliari? Sono in molti di questi tempi a domandarsi se l’indicatore preso come riferimento per misurare la stabilità economica di un Paese in relazione con gli altri (rappresentando la differenza che intercorre tra il rendimento dei titoli di stato tedeschi a dieci anni, i Bund, con lo stesso prodotto italiano, il Btp) schizzato all’insu a conferma della bocciatura, da parte dell’Europa, della manovra economica varata dal nuovo Governo, avrà ripercussioni sui debiti contratti da chi ha acquistato casa. Un timore però infondato, secondo gli analisti, che si sono immediatamente affrettati a spiegare che il peggioramento dello spread non farà aumentare i tassi d’interesse sulle rate del mutuo stipulate con le banche. A partire dai finanziamenti a tasso fisso, “garantiti” dalla natura stessa del contratto che prevede che prevede che la percentuale sul prestito erogato non possa aumentare in nessun caso per fattori esterni. Ma anche per i mutui legati al tasso variabile e quindi alle fluttuazioni dei valori in borsa dell’Euribor, per i quali il rischio di un aumento invece esiste sempre (proprio per il “rischio” accettato dal sottoscrittore al momento della stupula, ma non in base alle variazioni dello spread. E per dimostrarlo gli esperti hanno invitato a guardare l’indice in borsa dell’Euribor con il tasso d’interesse che negli ultimi mesi, dopo l’elezione del nuovo esecutivo, non è mutato.