L’immobile torna a muoversi, il mattone, protagonista per otto interminabili anni di una corsa al ribasso, torna a far registrare segnali di ripresa che tornano a far sperare centinaia di migliaia di operatori: dai costruttori agli agenti immobiliari, dai fornitori di materiali edili e oggetti d’arredo a una marea di artigiani della casa: falegnami, idraulici, elettricisti, imbianchini…. Un mondo di lavoratori messi in ginocchio in questi anni dalla crisi ma anche da scelte miopi di una classe politica troppo spesso capace solo di usare la casa come un bancomat. A confermare che il mercato immobiliare ha cambiato direzione di marcia, seppure ancora con molte ombre all’orizzonte, sono i responsabili del ministero dell’Economia e delle Finanze, che citando i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate resi noti durante il seminario Fare Casa hanno sottolineato come il mercato, sia risultato “in netta ripresa nel primo trimestre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 quando sul settore gravava ancora il segno meno. Tra gennaio e marzo 2016 il numero complessivo delle compravendite ha superato le 244 mila unità immobiliari trasferite facendo registrare un più 17,3 per cento, percentuale che sale addirittura a più 20,6 per cento se si considera solo il mercato residenziale dove le abitazioni vendute sono state 115.135”. Dati positivi, ma non troppo, considerato che il dato è in calo rispetto all’ultimo trimestre 2015 quando le compravendite complessive erano state 280.117 con l’immobile residenziale a trainare la ripresa a quota 127.553 mediazioni.
Boom dei mutui: nel 2015 sono raddoppiati rispetto all’anno prima
A spingere il mattone è sicuramente il boom dei mutui (praticamente raddoppiati rispetto al 2014) favorito da tassi d’interesse ai minimi storici, ma anche (e questo è un altro dato destinato a rendere meno sereno lo scenario) i prezzi degli immobili ancora in rallentamento anche se con tendenza alla stabilizzazione. Un ruolo importante in questa “risalita” l’ha recitato anche il Fondo di garanzia mutui per l’acquisto della prima casa attivato nel gennaio 2015 dal Dipartimento del Tesoro, fondo che ha visto presentare 9.245 mila domande di cui 7500 accolte, per un valore di oltre un miliardo di euro, senza dimenticare le misure fiscali a favore della casa: nella dichiarazione dei redditi 2015 le detrazioni a favore della casa (per ristrutturazioni, riqualificazioni energetica, acquisto di mobili e canoni di locazioni) sono ammontate a 5,8 miliardi di euro e hanno riguardato 11 milioni di beneficiari. Secondo i dati elaboratori dal ministero delle Finanze, 2,4 milioni di italiani hanno speso nel 2014 circa 16 miliardi di euro per ristrutturazioni edilizie, mentre 455.800 persone hanno speso 3,3 miliardi per la riqualificazione energetica. E a breve un effetto positivo sui bilanci delle famiglie dovrebbe averlo anche l’azzeramento della Tasi sulle prime case non di lusso, come ha annunciato il ministro Padoan, assicurando da parte del Governo ogni sforzo per assicurare “il sostegno alle famiglie, la ripresa del settore edilizio e della filiera produttiva del settore casa, il moltiplicarsi delle opportunità di accesso al credito”.