Gli ecoincentivi per la casa, ovvero le agevolazioni fiscali in ambito edilizio, sono state usate negli ultimi 20 anni per circa 16 milioni di interventi dal 62 per cento delle famiglie italiane e in futuro dovranno essere rafforzati per ristrutturare e rendere più efficenti le abitazioni, favorendo un’edilizia legata alla sicurezza antisismica, all’ambiente, alla qualità della vita urbana. Parola del ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Graziano Delrio che in audizione sull’ecobonus alla commissione Ambiente della Camera, ha spiegato che le stime indicano un saldo positivo per lo Stato “di 8,8 miliardi di euro”. Il ministro ha anche evidenziato come un ecobonus legato al verde potrebbe rappresentare un forte strumento di contrasto all’inquinamento dell’aria e dell’acqua. Tema, quest’ultimo, subito “rilanciato” da Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati, secondo il quale “il momento è fertile per la nascita di un’edilizia nuova, green sì ma soprattutto verde. Edilizia, ha aggiunto Realacci, che è il grande malato della nostra economia con la perdita di circa 600mila posti di lavoro nella filiera dall’inizio della crisi”. Secondo i dati del servizio studi della Camera dei Deputati e del Cresme i diversi incentivi, credito di imposta, ecobonus, sismabonus, sommati potrebbero produrre 28 miliardi di euro di investimenti e circa 400mila posti di lavoro fra diretti e indotto.