Quanti condomini ci sono in Italia che, in caso d’incendio, potrebbero trasformarsi in gigantesche torce come avvenuto per il grattacielo di via Antonini a Milano, letteralmente divorato dalle fiamme, spingendo il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, ad affermare che “è inaccettabile che un edificio così moderno si sia dimostrato vulnerabile” e il comandante dei vigili del fuoco di Milano Giuliano Santagata a ipotizzare che”la facciata fosse fatta di materiale molto combustibile”? La risposta, al preoccupante interrogativo è altrettanto inquietante, se non di più: “probabilmente molti”. Parola di Guido Bertolaso, consulente della Regione Lombardia che ai microfoni “Morning News” ha affermato che “gli edifici a norma, in Italia così come in altre parti d’Europa, sono estremamente ridotti rispetto a quella che è la complessità delle strutture abitative italiane”. Denunciando come “quello dei materiali che devono essere capaci di resistere alle fiamme è un problema che riguarda il 60-65 per cento di tutti gli edifici italiani. Questa esperienza ci deve dare lo spunto per effettuare maggiori controlli e fare in modo che, almeno, gli edifici nuovi vengano costruiti con materiali che siano a norma” ha concluso il medico chirurgo che dal 2001 al 2010 direttore del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri.
E’ stato fatto qualcosa per “mappare” i condomini a rischio?