
Il Superbonus al 110 per cento sta per “presentare il conto” a migliaia condomini illusi (spessissimo da amministratori condominiali impreparati) di poter davvero “sistemare” appartamenti e parti comuni senza metter mano al portafogli? La risposta è sì. Parola di Gaetano D’Andrea, mediatore civile e già presidente dell’Asppi (Associazione piccoli proprietari immobiliari) di Bergamo, che intervistato dall’agenzia di stampa Adnkronos (clicca qui per leggere l’articolo integrale) ha confermato la “bruttissima sorpresa” in arrivo, causata da quello che ha definito “il vizio originario del tutto gratis” e che, ha affermato il legale, “ha impedito una scelta oculata dei professionisti, delle imprese incaricate e di determinare i valori corretti delle cessioni dei crediti”. Con il risultato che a migliaia “ si sono fatti convincere da General contractor a dir poco improvvisati o in mala fede”. E che in migliaia oggi rischiano di vedersi presentare, appunto, il conto, e per di più salato. “Una conseguenza del fatto che negli anni dal 2020 al 2022, complice anche la poca chiarezza normativa, molti amministratori non si sono preoccupati di farsi assistere da legali specializzati nella redazione dei contratti di appalto”, ha concluso Gaetano D’Andrea “ e questo sta comportando oggi un rischio molto elevato perché, in caso di accertamento, i proprietari potrebbero dover restituire gli importi impropriamente ceduti, con l’aggiunta di sanzioni e interessi”. Previsioni a tite fosche, supportate da fatti inconfutabili vissuti in prima persona: “Per dare una portata del fenomeno, posso dire che le segnalazioni giunte al mio osservatorio, e che hanno comportato le richieste di verifica di contatti già sottoscritti, nel 90 per cento dei casi presentavano delle anomalie e non erano tutelanti per i condomini” ha dichiarato il legale all’agenzia di stampa consigliando a tutti la via della mediazione che “rappresenta oggi senz’altro la strada maestra”. Non senza fornire un ultimo preziosissimo suggerimento: “ procurarsi per tempo i documenti relativi ai lavori, a partire dai contratti sottoscrittiin vista di eventuali futuri controlli anche perché, a distanza di anni, l’amministratore che ha gestito il Superbonus potrebbe essere stato sostituito, con il rischio di perdere ulteriore tempo per recuperarli e, conseguentemente, non rientrare nei termini concessi dall’amministrazione finanziaria per tutelarsi. E Bbsogna fare presto perché nelle grandi città i controlli e le verifiche sono già partite”.