L’autenticazione degli atti e delle dichiarazioni di cessione o donazione di immobili adibiti a uso non abitativo e di valore catastale fino a un massimo di 100mila euro, potrà essere effettuata anche dagli avvocati e non soltanto dai notai. Il primo importante passo in avanti sulla strada delle liberalizzazioni è stato compiuto grazie al disegno di legge “Concorrenza”, approvato nel Consiglio dei Ministri venerdì 20 febbraio e prevede che gli avvocati chiamati a svolgere questo servizio debbano essere abilitati al patrocinio e muniti di una polizza assicurativa pari almeno al valore del bene dichiarato nell’atto. Le visure ipotecarie e catastali per la redazione degli atti e delle dichiarazioni e le comunicazioni dell’avvenuta sottoscrizione degli stessi agli uffici competenti, invece, saranno a carico della parte acquirente, donataria o mutuataria.
L’avvocato dovrà avere una polizza pari almeno al valore del bene dichiarato nell’atto
Il provvedimento ha immediatamente provocato la reazione dei rappresentanti delle associazioni notarili secondo le quali questa normativa potrebbe esporre le fasce più deboli dei cittadini a rischi di criminalità, abusi e frodi, con gravi conseguenze economiche e sociali. Secondo i notai, infatti, l’iniziativa porterà a una “diminuzione delle verifiche in materia di antiriciclaggio, con la conseguenza di una minore affidabilità dei pubblici registri”.
I notai: “Così diminuiranno le verifiche in materia di antiriciclaggio e aumenteranno i rischi”
Il timore è che avvenga ciò che è accaduto negli Stati Uniti qualche anno fa, dove la mancanza di controlli ha portato a frodi identitarie e ipotecarie che hanno portato a multe per miliardi di dollari agli istituti di credito e per milioni di dollari ai cittadini. Per non parlare della ricadute sul sistema economico mondiale della crisi dei mutui subprime.
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