La casa come bene rifugio sta tornando di moda. Lo dicono i numeri raccolti dal Centro Studio Tecnocasa secondo i quali, nel secondo semestre del 2016, il 74,7 per cento delle compravendite immobiliari ha riguardato l’abitazione principale, ma il 18,6 per cento degli immobili sono stati acquistati per investimento e il 6,7 come casa vacanza. Rispetto allo stesso semestre del 2015, quindi, si è registrato un aumento della percentuale di acquisti per investimento, passato dal 16,2 per cento all’attuale 18,6 per cento. Nello stesso periodo ad acquistare casa attraverso le agenzie del Gruppo sono state soprattutto coppie e coppie con figli (72,4 per cento del campione), mentre i single sono stati il 27,6 per cento. Un dato sorprendente? Non troppo se si pensa che la casa rappresenta comunque qualcosa di tangibile e concreto mentre altre forme d’investimento finanziarie possono apparire ai più come qualcosa di estremamente volatile e rischioso , soprattutto alla luce degli scandali che negli ultimi anni hanno investito le banche. A non sorprendere, di certo, è invece il dato che emerge analizzando le operazioni dalla prospettiva del venditore, secondo il quale nel secondo semestre del 2016, ancora in periodo di crisi profonda, la maggior parte delle persone (56,2 per cento) abbia venduto per reperire liquidità. Coloro che hanno venduto per migliorare la qualità abitativa sono stati il 30,8 per cento del totale mentre la percentuale rimanente (13 per cento) ha concluso un’operazione immobiliare per trasferirsi in un altro quartiere oppure in un’altra città.