Imprese edili, società che forniscono materiali per costruire o ristrutturare, imprenditori nel settore dell’impiantistica, ma anche agenzie immobiliari: sono decine di migliaia le Srl in Italia che operano nel settore della casa i cui amministratori potrebbero essere costretti a “sacrificare” un domani la propria di casa in caso di fallimento. Amministratore chiamati a rispondere con i propri beni dei debiti dell’azienda in base alle modifiche del Codice civile, in vigore dal marzo 2019 che saranno al centro di un webinar (cliccate qui) organizzato per giovedì 25 febbraio da Hoplon Consulting, studio di commercialisti e avvocati specializzato nella consulenza sugli assetti organizzativi per proteggere il lavoro degli amministratori e dotare l’azienda dei corretti strumenti per raggiungere gli obiettivi aziendali. Professionisti (che hanno sviluppato un servizio gratuito di misurazione degli assetti organizzativi che permette agli amministratori di ricevere un dettagliato report con indicazione delle azioni correttive da attuare per non incorrere nelle pesanti responsabilità stabilite dall’articolo 2476 del Codice civile) che il 25 febbraio nell’evento on line accenderanno i riflettori sulle possibili conseguenze di una gestione economico finanziaria della propria attività “ a rischio” (anche di rimetterci la casa di proprietà) in base al nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza e della riforma della legge fallimentare. Nuove disposizioni (che hanno apportato modifiche al Codice civile, in base alle quali “l’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti all’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”, e ancora, ”gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale”. Nuove regole che non riguardano solo l’imprenditore, anche quello individuale che “deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte”, ma coinvolge anche gli organi di controllo societari, con “il revisore contabile e la società di revisione che , ciascuno nell’ambito delle proprie funzioni, hanno l’obbligo di verificare che l’organo amministrativo valuti costantemente, assumendo le conseguenti idonee iniziative, se l’assetto organizzativo dell’impresa è adeguato, se sussiste l’equilibrio economico finanziario e quale è il prevedibile andamento della gestione, nonchè di segnalare immediatamente allo stesso organo amministrativo l’esistenza di fondati indizi della crisi.” Infine, i doveri del collegio sindacale che deve “vigilare sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento”. La ripresa di molte attività edili, spinta anche dal superbonus, rappresenta un’opportunità per numerose Srl, a patto però che sappiano “costruire” (o ristrutturare…) un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile per prevenire la perdita della continuità aziendale. In caso contrario, e senza poter dimostrare di aver osservato i nuovi adempimenti previsti, anche nelle Srl fallite gli amministratori risponderebbero con il patrimonio personale per i debiti aziendali