Un decalogo per capire e utilizzare al meglio il rent to buy, ovvero il contratto che unisce affitto e acquisto di un immobile con l’obiettivo di facilitare chi vorrebbe comprare casa ma ha difficoltà di accesso al credito e i moltissimi costruttori che non riescono a smaltire l’invenduto. A scrivere le 10 regole di questa nuova formula di “affitto a riscatto” sono stati i responsabili del Consiglio nazionale del notariato che hanno presentato il decalogo a Milano in occasione del convegno: “La disciplina del Rent to buy: tutele sostanziali e questioni tributarie”, organizzato dalla Fondazione italiana del notariato in collaborazione con il Consiglio notarile di Milano. Obiettivo, illustrare possibili vantaggi e svantaggi, sia per il venditore sia per l’acquirente, e le tutele previste dalla legge, fornendo tutte le informazioni utili a comprendere se davvero il Rent to buy (formula che assicura a chi ha intenzione di acquistare un immobile di ottenerne da subito il godimento, pagando un canone periodico e rinviando a un momento successivo l’acquisto vero e proprio e il saldo del costo, detraendo i canoni pagati in precedenza) è davvero la soluzione ideale per le diverse esigenze. Nel vademecum sono chiariti tutti gli aspetto di questo tipo di contratto. Come, per esempio, il fatto che il conduttore non è obbligato a comprare la casa dopo il periodo di affitto. Nel contratto si può, ovviamente, inserire una clausola che preveda l’obbligo di acquisto, ma l’accordo, in questo caso, non rientrerebbe più nella tipologia del rent to buy. Quello del mancato acquisto è un rischio che il venditore deve correre, ma in compenso può trattenere tutto o parte di quanto è stato pagato, cifra che di solito è maggiore rispetto a un normale canone di locazione. Ovviamente, in sede di contratto, il venditore deve tutelarsi chiedendo un canone più elevato di quello di una normale locazione e concordando la parte dei canoni che potrà trattenere in caso di mancato acquisto. Un altro rischio del venditore è quello di dover ricorrere al giudice in caso di inadempimento da parte del conduttore, ma si tratta di un rischio minore a quello corso da chi dà in locazione un immobile. La procedura richiesta, infatti, non è quella di sfratto, ma quella di rilascio del bene, più veloce e meno costosa. Ovviamente anche il conduttore è tutelato, perché la legge prevede la trascrizione nei registri immobiliari del contratto di Rent to buy, cosa che permette di acquistare il bene libero da ipoteche, pignoramenti o altre pregiudizievoli emerse dopo la trascrizione. Il Rent to buy, insomma, rappresenta uno strumento importante per incentivare il mercato, si applica a qualsiasi immobile e anche ai terreni, è un contratto elastico e permette di tener conto di diverse esigenze tutelando le necessità di venditore e di conduttore. Per leggere il decalogo sul Rent to buy, introdotto con il decreto Sblocca Italia dal Governo dopo che sono state risolte alcune gravi lacune legislative causate dalla mancanza di una specifica normativa in materia, si può cliccare su sito del Consiglio nazionale del notariato . Sul sito del Consiglio nazionale del notariato è possibile scaricare anche un’ipotesi di schema contrattuale sulla base della quale impostare il proprio accordo.
Testo realizzato da Baskerville srl per www.casavuoisapere.it