Ci sono domande che si rivolgono poche persone e altre che invece si pongono in moltissimi. E poi ci sono domande che si pone la stragrande maggioranza della gente, praticamente tutti. Una di queste domande è: acquistare casa o andare in affitto? Una domanda che si sono posti anche i responsabili dell’Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, fornendo diverse risposte. O meglio, fornendo una serie di riflessioni utili per ciascuno per capire se scegliere la prima soluzione e altrettanti per optare per la seconda. Ecco le considerazioni, partendo da un presupposto imprescindibile: l’acquisto della casa presuppone che si abbia un capitale iniziale a disposizione che copra almeno il 20 per cento del valore dell’immobile e le spese legate all’acquisto. Se si sceglie l’affitto basta un capitale minimo sufficiente a coprire le spese relative al deposito cauzionale richiesto e le spese legate alla stipula del contratto di locazione.
Perché acquistare casa?
“Acquistare casa soddisfa un bisogno importante: quello di sicurezza e di stabilità. Questo soprattutto se si acquista la prima casa. In Italia appena si realizza l’indipendenza economica e si ha un capitale da parte (spesso con l’aiuto della famiglia di origine) si procede a fare il passo”, scrivono gli esperti di Tecnocasa. “In caso si decida di fare un investimento si ha un basso rischio e un rendimento annuo lordo intorno al 4,7 per cento. Tra coloro che hanno comprato con le agenzie Tecnocasa e Tecnorete nel primo semestre del 2016 il 76,5 per cento ha optato per la prima casa, il 16,7 per cento per l’investimento, il 6,8 per cento ha scelto la casa vacanza”. Un fattore da tener sempre ben presente è poi “la rivalutazione del capitale: sia che lo si utilizzi per se e sia che si decida di affittarlo, l’immobile è sempre un buon investimento in termini di rivalutazione del capitale. Dal 1998 a oggi il valore delle case”, secondo Tecnocasa, “ha registrato un incremento nominale medio del 35 per cento, percentuale anche più elevata nel casi in cui si si mirato bene l’investimento (immobile in buono stato, zone centrali e servite, tipologie signorili, ecc…). Un buon motivo per acquistare casa oggi è rappresentato dalla possibilità di cogliere le occasioni presenti ora sul mercato: dopo sette anni di ribassi di prezzo, in questo momento, si possono trovare ancora degli immobili a prezzi accessibili. In più la maggiore propensione delle banche a erogare mutuo e i tassi convenienti rappresentano oggi un buon motivo per comprare casa”. Per quanto riguarda poi la scelta bisogna sempre “scegliere la casa che si desidera o trasformarla nella casa che si desidera: comprando l’immobile lo si può modellare sulle proprie esigenze e desideri. La possibilità di poter personalizzare è sicuramente un punto a favore dell’acquisto, aspetto che viene considerato sempre più spesso grazie al ribasso dei prezzi degli immobili da ristrutturare e agli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche”. Ultima annotazione a favore dell’acquisto di una casa è il lascito ai figli: “negli ultimi anni questo è uno dei motivi che ha preso più piede tra gli acquirenti, che vedono nella casa di proprietà un’eredità per i figli, oppure la comprano ai figli che, complice anche la disoccupazione, fanno sempre più fatica ad affacciarsi al mondo del lavoro e di conseguenza all’acquisto della casa”.
Perché scegliere di vivere in affitto?
La scelta di non acquistare casa ma di affittarla spesso in realtà non è affatto una scelta. Perchè, come sottolineano gli esperti di Tecnocasa, “potrebbe essere dettata da una precisa volontà ma anche da una necessità, soprattutto quando non si ha un capitale iniziale a disposizione o non si hanno le caratteristiche reddituali per accedere a un mutuo. Ipotizzando che si abbiano comunque i requisiti per acquistare casa i motivi che possono indurre a scegliere l’affitto sono: non immobilizzare il capitale, a volte di importo cospicuo, che così può essere destinato ad altri utilizzi o ad altre attività; garantirsi una maggiore mobilità potendo così cambiare più facilmente città, quartieri o case. Basta quindi attenersi ai termini di preavviso di recesso previsti dal contratto di locazione stipulato”. E, ancora, la scelta può essere dettata dalla necessità di avere la certezza “delle spese mensili (in questo caso i canoni di locazione) che si dovranno sostenere e non doversi occupare di impreviste spese di manutenzione straordinaria che in genere possono essere gravose” oltre che “di non dovere pagare le spese legate all’acquisto dell’immobile: imposte sull’acquisto, eventuale provvigione all’agenzia immobiliare, spese di accensione mutuo, spese notarili.