“Casa dolce casa” oltre a essere il titolo di un film comico di metà anni 80 prodotto da Steven Spielberg è un diffusissimo modo di dire per sottolineare la gioia, la serenità di ritrovarsi fra le mura domestiche. Un modo di dire che presto potrebbe essere affiancato da una variante: “barca dolce barca”, che una particolarissima inquilina è utilizza probabilmente già da tempo.Già, perché lei, Marta Magnano, 30 anni studentessa di medicina ormai in vista della laurea, istruttrice di vela, organizzatrice di eventi, su una barca a vela di 10 metri, ormeggiata nel porto di Cagliari, la sua città, ci abita, è la sua casa. Dolce, anzi dolcissima, come ha avuto modo di raccontare al Salone nautico di Genova, dove è stata invitata come rappresentante del mondo social della vela, ma anche in televisione, ospite della trasmissione “Ogni Mattina” condotta da Adriana Volpe, svelando gli “ingredienti” di tanta dolcezza. A cominciare dalla romanticità degli ambienti, per proseguire con i comfort, senza dimenticare i vantaggi economici perché, come racconta il portale mareonline.it una soluzione simile ” non è per niente umida come qualcuno potrebbe pensare: anzi, è asciuttissima e calda anche senza dover neppure accendere il riscaldamento in autunno o addirittura in pieno inverno”, e “può costare meno di 200 euro al mese d’affitto. Una casa-barca, in alternativa alla casa in affitto sulla terraferma, capace di offrire un “mare di piacevolissime sorprese” , come si legge sempre sul portale dedicato al mare e alla navigazione che Marta Magnano ha attraccato al molo di Cagliari spendendo circa 17mila euro per l’imbarcazione a vela da10 metri, e 200 euro al mese d’affitto per l’ormeggio, comprensivo di acqua, elettricità, corrente. Costi quindi abbondantemente tagliati senza dover rinunciare ai comfort, visto che, come ha spiegato la futura dottoressa, “le barche sono progettate per sfruttare al meglio ogni spazio, e senza dover patire umidità o freddo, perché il legno è un materiale ottimo per coibentare un ambiente. Con il risultato che il riscaldamento, che a bordo c’è, non viene utilizzato perché non serve”. E trasformando così la scelta di Marta Magnano, sottolinea l’articolo postato su mareonline, “anche in una “rotta” sostenibile, non impattante, non inquinante. Oltre che molto accogliente”. Come hanno potuto apprezzare anche du particolarissime coinquiline della proprietaria della casa galleggiante: due anatre che Marta Magnano ha soccorso senza esitare a tuffarsi in acqua per liberare uno dei due animale rimasto impigliato. “Per poi tornare a bordo a farsi una doccia, asciugarsi e riprendere la normale vita casalinga di tutti i giorni…”.
Una curiosità, ma la barca come ha fattto ad averla? Perché piacerebbe anche a me farlo. A Cesenatico ce ne è una uguale . Ma solo di ormeggio pagherei già 380 euro al mese. Grazie