Quelli dei box è un mercato non particolarmente importante per quanto riguarda la quantità di compravendite e il loro valore economico, ma misurare e osservare il suo andamento permette di raccogliere informazioni importanti sullo stato di salute del comparto immobiliare nel suo complesso. Il dato relativo al primo trimestre del 2017 mostra transazioni in aumento (8,7 per cento) rispetto allo stesso periodo del trimestre 2016. Il valore medio dei prezzi è diminuito, (0,8 per cento per i box. 1,6 per i posti auto), ma su tutto il territorio nazionale ci sono segnali di controtendenza importanti. A Firenze e Verona, per esempio, i prezzi sono saliti, a Milano sono aumentati solo quelli dei box. La notizia che fa ben sperare, tuttavia, riguarda l’analisi del Gruppo Tecnocasa sull’utilizzo che l’acquirente fa di box e posto auto. Secondo i dati, il 55 per cento delle transazioni vengono concluse con obiettivi di investimento visto che i rendimenti da locazione dei box si aggirano intorno al 5,9 per cento annuo loro. Chi decide di investire in box, tuttavia, deve sempre tenere in considerazione la zona: conviene acquistare, infatti, dove scarseggiano le possibilità di parcheggio e dove c’è un bassa presenza di box rispetto alle abitazioni, come nelle zone centrali e semicentrali delle grandi città. Le zone che si sono sviluppate urbanisticamente negli ultimi anni dispongono di box e parcheggi per residenti a sufficienza, visto la sensibilità dei costruttori verso questo le esigenze del mercato. Non sono da scartare nemmeno le zone ad alta presenza di uffici, soprattutto se non servite in modo adeguato dai mezzi pubblici. Meno importanza, invece, rivestono le spese di gesione del box, che sono generalmente contenute.